AGLI
EBREI
1 1 Anticamente, Iddio ha
parlato più volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, 2 mentre in
questi ultimi giorni, ha parlato a noi tramite il figlio che ha costituito erede
di quell’universo che fu creato per lui, per i secoli dei secoli.
3 Questo figlio, è il
riflesso dello splendore della sua gloria, l’immagine della sua personalità e
sostiene tutte le cose in virtù del potere che gli fu conferito. Dopo che ebbe
compiuto la purificazione dei peccati, mediante il sacrificio di espiazione, si
è seduto alla destra della divina Maestà nel più alto dei cieli, 4 così, divenne
di una natura tanto superiore a quella degli angeli, quanto è maggiore la
posizione di responsabilità che ha ricevuto. 5 Infatti, a quale degli angeli
Iddio ha mai detto: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato”. E ancora: “Io sarò
suo padre ed egli sarà mio figlio”? 6 Quando introduce questo primogenito nel
mondo, egli proclama: “Gli rendano omaggio tutti gli angeli di
Dio!”
7
Riguardo agli angeli è detto: “Egli fa degli spiriti suoi messaggeri e suoi
ministri una fiamma di fuoco”. 8 Mentre del figlio si dice: “Il tuo trono, o
divino, è per i secoli dei secoli, uno scettro di rettitudine è lo scettro del
tuo regno. 9 Tu hai amato la giustizia e ai odiato l’illegalità, per questo o
divino, con l’olio rituale, sei stato unto, al disopra dei tuoi compagni, dal
tuo Dio”. 10 Ossia, tu o SIGNORE !
Che: “In principio fondasti la terra e i cieli sono opera delle tue mani. 11
Essi tutti periranno, ma tu rimani per sempre. 12 Tutti, come una veste
invecchieranno e come un mantello li avvolgerai e saranno sostituiti, ma tu sei
lo stesso per sempre e i tuoi anni non finiranno mai”. 13 E pertanto, quando
dice: “Siedi alla mia destra, fino a che ponga i tuoi nemici come sgabello dei
tuoi piedi”, non si dirige agli angeli, 14 perché, essi sono tutti spiriti
incaricati di un ministero, inviati per servire, a favore di coloro che sono
comprati mediante riscatto.
2 1 Per questa ragione, bisogna
che ci applichiamo con maggiore impegno alle cose che abbiamo udito, affinché
non siamo trascinati fuori della retta via. 2 Perché, se la parola trasmessa
mediante angeli si è dimostrata fedele, ed ogni trasgressione e disobbedienza
ricevette la giusta punizione, 3 quindi se non prestiamo ascolto a quello che
riguarda una così grande opportunità di salvezza, annunziata dal Signore e poi
confermata da coloro che l’avevano udito, come potremmo sfuggire? 4 Quando,
Iddio stesso si unì nel rendere testimonianza, con segni e prodigi e ogni sorta
di opere potenti, distribuendo i doni dello Spirito Santo, secondo la sua
volontà.
5 Inoltre, non agli angeli,
egli sottopose la futura terra abitata della quale parliamo. 6 Giacché qualcuno,
in un passo della Scrittura, ha reso questa testimonianza: “Che cos’è l’uomo
perché tu ti ricordi di lui, o il figlio dell’uomo perché tu ne abbia cura? 7 Tu
lo hai fatto un poco inferiore agli angeli, lo hai coronato di gloria e di onore
e 8 hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi.” Quando gli sottopose tutte le cose,
non escluse nulla. Tuttavia fino al presente, non vediamo ancora che tutte le
cose gli siano state sottoposte. 9 Però, quel Gesù che fu fatto un poco
inferiore agli angeli, ora lo vediamo coronato di gloria ed di onore a motivo
della morte che ha sofferto. E per favore divino, la sua morte fu per il
beneficio di chiunque. 10 Ed era necessario, che colui, per il quale e per mezzo
del quale, sono tutte le cose, per poter condurre molti discepoli alla gloria,
quale capo responsabile della loro salvezza fosse reso perfetto mediante le
sofferenze. 11 Comunque, sia colui che purifica che coloro che sono purificati,
provengono tutti da uno solo, per questa ragione non si vergogna di chiamarli
fratelli, dicendo: 12 “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, e in mezzo alla
congregazione cantero le tue lodi.” 13 E ancora: “Farò in modo che pongano la
loro fede in Lui.” E di nuovo: “ Eccoci, io ed i figli che Dio mi ha dato.” 14
Poiché, siccome i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche lui ne
divenne partecipe, per poter ridurre all’impotenza mediante la sua morte, colui
che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo, 15 e così, liberare coloro
che per timore della morte, erano sottomessi alla schiavitù per tutta la vita.
16 Per certo, egli non si prende cura degli angeli, ma bensì della progenie di
Abramo. 17 Quindi doveva divenire simile ai suoi fratelli sotto ogni aspetto,
per essere un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano
Dio, capace di espiare i peccati del popolo. 18 E proprio per aver sofferto
personalmente, ed essendo stato messo alla prova, è in grado di venire in aiuto
di coloro che sono messi alla prova.
3 1 Quindi fratelli santi,
partecipi della chiamata celeste, fissate lo sguardo nell’apostolo e sommo
sacerdote, in cui professiamo di credere, Gesù, il quale, come Mosè, è fedele a
colui che lo ha costituito sopra la casa di Dio. 3 Comunque, in confronto a
Mosè, è stato reputato degno di una maggior gloria, perché, il valore del
costruttore supera quello della casa stessa. 4 Ma anche se la casa è costruita
da qualcuno, è Dio che ha prestabilito le cose. 5 In realtà, Mosè fu fedele
nella casa di Dio, come servitore, per rendere testimonianza delle cose che
dovevano venire, 6 mentre Cristo, è sopra la casa di Dio come figlio. Noi siamo
la sua casa, se conserviamo la nostra libertà di espressione e la speranza di
cui ci vantiamo.
7 Per questo, come dice lo
Spirito Santo: “Oggi, se ascoltate la sua voce, 8 non divenite ostinati come nel
giorno della ribellione, il giorno della provocazione nel deserto, 9 dove i
vostri padri, mi provocarono mettendomi alla prova, nonostante avessero visto le
mie opere. Per quarant’anni, 10 mi disgustai di quella generazione, e dissi: ‘Il
loro cuore continua ad essere perverso, non hanno conosciuto le mie vie.’ 11 E
così, giurai nella mia indignazione: ‘Non entreranno nel mio riposo.’” 12 Badate
perciò fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore perverso, privo di fede
che si allontani dall’Iddio vivente, 13 ma continuate ad esortarvi gli uni gli
altri, ogni giorno, fino a che si può dire: ‘Oggi’, affinché, nessuno di voi
diventi ostinato a causa del potere seduttore del peccato. 14 Poiché, diveniamo
realmente partecipi del Cristo, solo se manteniamo salda fino alla fine, la
fiducia che mostrammo dal principio. 15 Per questo si dice: “Oggi, se ascoltate
la sua voce, non divenite ostinati come nel giorno della ribellione.” 16 Chi
furono coloro che dopo aver udito si ribellarono? Non furono forse tutti quelli che
uscirono dall’Egitto sotto la guida di Mosè? 17 E di chi si disgustò per
quarant’anni? Non furono forse coloro che peccarono e i cui cadaveri caddero nel
deserto? 18 E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a
quelli che rifiutarono di credere? 19 Perciò, vediamo che non vi poterono
entrare a causa della loro mancanza di fede.
4 1 Abbiamo dunque il timore,
che mentre rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di
voi ne resti escluso. 2 Anche a noi, come a loro, è stata annunciata una buona
notizia. Purtroppo a loro, quello che udirono, non gli fu di nessun beneficio,
in quanto non riposero fede in quello che ascoltarono. 3 Come egli ha detto.
“Giurai nella mia indignazione, non entreranno nel mio riposo!” Mentre noi che
abbiamo mostrato fede, possiamo entrare nel riposo. E questo lo dice, nonostante
che le sue opere fossero compiute fin dalla creazione del mondo. 4 Si dice
infatti in qualche luogo, a proposito del settimo giorno: “E Dio si riposò il
settimo giorno da tutte le sue opere.” 5 Eppure, nel passo citato ripete: “Non
entreranno nel mio riposo!” 6 Poiché, risulta che alcuni debbano ancora entrare
in quel riposo, e che coloro ai quali fu annunciata la buona notizia, non
entrarono a causa della loro mancanza di fede, 7 egli stabilisce di nuovo un
giorno, ‘Oggi’, dicendo dopo tanto tempo, mediante Davide: “Oggi, se ascoltate
la sua voce, non divenite ostinati.” 8 Se Giosuè li avesse realmente introdotti
in quel riposo, in seguito Dio, non avrebbe parlato di un altro ‘Giorno’. 9 È dunque riservato, ancora un riposo
sabbatico per il popolo di Dio. 10 Cosicché, chi entrerà nel suo riposo,
riposerà pure lui dalle sue opere, come Iddio riposò dalle proprie. 11
Sforziamoci dunque per entrare in quel riposo, e nessuno cada nello stesso
modello di disobbedienza. 12 Poiché la Parola di Dio è valida e vivente, ed è
più tagliente di qualsiasi spada a doppio taglio, essa può penetrare fino a
separare l’anima dallo spirito di vita, le giunture dai loro legamenti e può
rendere noti i pensieri e le motivazioni del cuore. 13 Non vi è cosa creata che
le si possa sottrarre, perché tutto è nudo e scoperto al suo esame, e questa è
la Parola che vi abbiamo annunciato. 14 E poiché, abbiamo un grande sommo
sacerdote, che è passato attraverso i cieli, Gesù figlio di Dio, manteniamoci
saldi in ciò che professiamo. 15 Dato che non abbiamo, un sommo sacerdote che
non sappia comprendere le nostre debolezze, ma al contrario, fatta eccezione per
il peccato, egli si è trovato nella nostra stessa situazione. 16 Avviciniamoci
perciò con piena fiducia alla gioiosa maestà, per ricevere misericordia, favore
e aiuto nel tempo opportuno.
5 1 Ogni sommo sacerdote, viene
scelto fra gli uomini e costituito a loro favore per le cose relative a Dio,
ossia, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli può mostrare
compassione a coloro che sono nell’ignoranza e nell’errore, perché egli stesso,
si trova nella medesima situazione di debolezza. 3 A causa di questo, egli deve
offrire sacrifici, sia per se stesso che per il popolo. 4 Nessuno comunque, può
attribuirsi tale dignità, ma la può ricevere solo da Dio, come la ricevette
Aronne. 5 Neppure Cristo, si attribuì la dignità di sommo sacerdote, ma gli fu
conferita da colui che gli disse: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.” 6 E
poi disse, in un altro luogo: “Tu sei sacerdote per sempre, conforme al rango di
Melchisedec.”
7 Nei giorni della sua vita
come uomo, egli offrì preghiere e suppliche, invocando intensamente con lacrime,
colui che poteva salvarlo dal potere della morte, e fu esaudito, per la sua
fedeltà. 8 Pur essendo figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che soffrì, 9
quindi, dopo essere stato reso perfetto, divenne l’agente della salvezza eterna,
per tutti coloro che gli obbediscono, 10 perché è stato costituito da Dio, sommo
sacerdote conforme al rango di Melchisedec. 11 Su questo argomento, avremmo
molte altre cose da dire, ma non le potete comprendere, poiché siete diventati
lenti a capire. 12 E mentre il tempo, avrebbe dovuto fare di voi dei maestri,
avete bisogno che qualcuno vi insegni dal principio, le cose fondamentali della
Parola di Dio, tanto, che avete bisogno di latte e non di cibo solido. 13 E chi
si nutre di latte, non è in grado di comprendere correttamente la Parola della
giustizia, perché è ancora bambino. 14 Il nutrimento solido invece, è per gli
quegli uomini maturi che hanno le facoltà di percezione esercitate per
distinguere ciò che è bene da ciò
che è male.
6 1 Per questa ragione, ora che
abbiamo superato l’insegnamento basico riguardo al Cristo, dovremmo fare
progresso verso la maturità, senza soffermarci di nuovo sulle verità
fondamentali, quali: ‘il ravvedersi dalle opere che conducono alla morte, la
fede in Dio, 2 l’insegnamento riguardo ai battesimi, l’imposizione delle mani,
la risurrezione dei morti e il giudizio universale’. 3 Questo è ciò che dobbiamo
conseguire, e Iddio ce lo conceda! 4 Poiché, coloro che sono stati una volta per
sempre illuminati, che hanno assaporato il dono celeste, che sono stati generati
dallo Spirito Santo, 5 che hanno gustato l’eccellente Parola di Dio e le
meraviglie del mondo futuro, 6 e tuttavia tornano indietro, è impossibile che
gli sia permesso convertirsi nuovamente, sarebbe come sacrificare di nuovo il
Figlio di Dio per conto loro ed esporlo alla pubblica vergogna. 7 Così come un
campo coltivato, riceve la benedizione di Dio, se dopo aver assorbito
abbondantemente la pioggia, produce vegetazione utile al coltivatore, 8 ma se produce rovi e spine,
dimostrandosi inutile, sarà abbandonato e finirà per essere bruciato col fuoco.
9 Comunque, per quanto vi riguarda diletti, anche se vi parliamo in questo modo,
siamo persuasi che avete compiuto il meglio per ottenere la salvezza. 10 Poiché
Iddio, non è ingiusto, egli non dimentica l’amore che avete dimostrato per il
suo Nome e ciò che avete fatto, nell’aver provveduto e continuando a provvedere
per il sostentamento dei santi. 11 Desideriamo inoltre, che ciascuno di voi,
dimostri fino alla fine il medesimo zelo, così da rendere sicura la propria
speranza. 12 Non diventando pigri, ma piuttosto imitatori di coloro, che
mediante la fede e la perseveranza, divengono eredi delle
promesse.
13 Quando Iddio fece la
promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno più grande di lui, giurò per se
stesso, 14 e disse: “Ti benedirò e ti moltiplicherò moltissimo”. 15 Ed Abramo,
dopo aver mostrato perseveranza, ottenne l’adempimento della promessa. 16 Anche
gli uomini, per porre fine ad una controversia, giurano per uno più grande di
loro, questo è per loro una garanzia legale. 17 Perciò Iddio, volendo mostrare
più chiaramente, agli eredi, l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne
con un giuramento; 18 affinché, per mezzo di due atti immutabili, nei quali è
impossibile che Iddio menta, noi, che afferriamo saldamente la speranza che ci è
stata posta dinanzi, avessimo un grande incoraggiamento. 19 Questa speranza, è
per noi, come un’ancora per la nostra vita, sicura e salda, la quale penetra
oltre la cortina del santuario, 20 dove Gesù è entrato per noi come precursore,
essendo divenuto sommo sacerdote per sempre secondo il rango di
Melchisedec.
7 1 Quando Abramo tornava, dopo aver sconfitto dei re, a questo Melchisedec re di Salem, sacerdote dell’Iddio Altissimo, che gli andò incontro e lo benedisse, 2 ed al quale Abramo diede la decima di ogni cosa, in primo luogo: il suo nome significa ‘Re di giustizia’, inoltre re di Salem che significa ‘Re di pace’.
3 Non
conoscendo di lui, né il padre, né la madre, né la sua genealogia, né quando
nacque o quando morì, è simile al figlio di Dio e il suo sacerdozio resta
ininterrotto.
4 Osservate dunque,
quanto era importante costui al quale Abramo, il patriarca, diede la decima
parte delle spoglie. 5 Anche i figli di Levi che esercitano il sacerdozio, hanno
per legge il mandato di riscuotere le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli,
essi pure discendenti di Abramo. 6 Melchisedec invece, che non era della loro
stirpe, ricevette la decima da Abramo, benedicendolo quale depositario della
promessa. 7 Ora senza dubbio, è il minore ad essere benedetto da chi gli è
superiore. 8 Inoltre, in un caso, sono uomini che muoiono a ricevere la decima,
mentre nell’altro, è uno che si considera come vivente. 9 Per di più si può
dire, che anche Levi, il quale benché ora riceva la decima, l’ha tuttavia, in
certo qual modo, pagata mediante Abramo, 10 in quanto egli era ancora nei geni
del suo antenato quando Melchisedec gli venne incontro.
11 Or dunque, se la
perfezione fosse stata possibile tramite il sacerdozio levitico, sacerdozio
mediante il quale il popolo ricevette la Legge, non ci sarebbe stato bisogno di
istituire un nuovo sacerdozio, non secondo il precedente ordine di Aronne, ma
secondo il rango di Melchisedec. 12 E così, cambiando il sacerdozio, era
necessario un cambiamento di legge. 13 Ora, colui del quale sono dette queste
cose, era di un’altra tribù, della quale nessun membro ha mai officiato
sull’altare. 14 Infatti è noto, che il nostro Signore, discende dalla tribù di
Giuda, circa la quale, Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15 Ciò è
reso ancor più evidente dal fatto, che sorge un altro sacerdote secondo il rango
di Melchisedec, 16 il quale, non è diventato tale per disposizione di una legge
di successione, ma bensì, per la facoltà che gli conferisce la sua vita
indistruttibile. 17 Gli è resa infatti questa testimonianza: “Tu sei sacerdote
per sempre, secondo il rango di Melchisedec.” 18 In questo modo, viene revocata
la Legge precedente a causa della sua debolezza ed inefficacia. 19 Difatti, la
Legge non portò nulla alla perfezione, ma è servita per introdurre una speranza
migliore, mediante la quale ci avviciniamo a Dio.
20 E ciò non è avvenuto senza
giuramento. 21 I figli di Levi furono costituiti sacerdoti senza giuramento, ma
egli invece con il giuramento di colui che gli disse: “il SIGNORE ha giurato e
non si pentirà, tu sei sacerdote per sempre.......”. 22 Per questa ragione, Gesù
è costituito garante di un patto migliore. 23 Inoltre, di loro, divennero
sacerdoti un gran numero, perché la morte impediva che durassero a lungo. 24
Egli invece, per il fatto che rimane lo stesso per sempre, ha pure un sacerdozio
che non termina mai. 25 E per il fatto che è sempre vivo e può intercedere a
loro favore, è in grado, di proporzionare una salvezza definitiva a coloro che
si accostano a Dio per mezzo di lui.
26 Tale era il sommo
sacerdote necessario per noi! Puro, innocente, senza macchia, separato dai
peccatori ed elevato al di sopra dei cieli. 27 Il quale, non ha bisogno, come
gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri
peccati e poi per quelli del popolo, in quanto, egli ha offerto se stesso una
volta per sempre. 28 La Legge costituisce sommi sacerdoti, uomini soggetti alla
debolezza umana, ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, ha
costituito sommo sacerdote, un figlio che è stato reso perfetto per
sempre.
8 1 L’argomento principale, del
quale stiamo parlando, è questo: ‘Noi abbiamo un sommo sacerdote così grande,
che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 quale ministro
consacrato dell’autentico tabernacolo che il SIGNORE e non l’uomo, ha
costruito’. 3 Ogni sommo sacerdote, poi, viene costituito per presentare offerte
e sacrifici, quindi si rende necessario che egli pure abbia qualche cosa da
offrire. 4 Se Gesù fosse sulla
terra, non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono già coloro che presentano
le offerte secondo la Legge. 5 Costoro però, attendono ad un servizio che è una
figura e un’ombra delle realtà celesti. Infatti, quando Mosè ricevette il
comando divino di costruire il tabernacolo, gli fu detto: “Guarda di fare ogni
cosa, secondo il modello che ti è stato mostrato sul
monte”.
6 Egli invece, ha ricevuto un
ministero, tanto più eccellente, quanto migliore è il patto di cui è mediatore,
patto che è stato legalmente stabilito su promesse migliori. 7 Se il precedente
patto, fosse stato perfetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un
altro.
8 Iddio rimproverando
il popolo, dice: “ Ecco, vengono i giorni, dice il SIGNORE, nei quali stipulerò
con la casa di Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto. 9 Non un patto,
come quello che stipulai con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano
per trarli fuori dall’Egitto. Poiché, non essendo rimasti fedeli a questo patto,
pure io ho smesso di aver cura di loro, dice il SIGNORE.
10 Ma questo è il patto che
stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il SIGNORE: Porrò le mie
leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori, e allora, io sarò il loro
Dio ed essi saranno il mio popolo. 11 Non istruiranno più ciascuno il proprio
concittadino e il proprio fratello dicendo: ‘Conosci il SIGNORE’. Perché tutti
mi conosceranno, dal più piccolo al più grande. 12 Avrò misericordia delle loro
iniquità, e non mi ricorderò più dei loro peccati.”
13 Quando parla di ‘un nuovo
patto’, dichiara di conseguenza antiquato l’anteriore. Ora ciò che è antiquato
invecchia ed è prossimo a sparire.
9 1 L’anteriore ordinamento, aveva prescrizioni per il
servizio sacro e un santuario terreno.
2 Nel primo
tabernacolo che fu costruito, nella parte chiamata il Santo, vi erano il
candelabro e la tavola per la presentazione dei pani. 3 Dietro alla seconda
cortina, vi era un tabernacolo chiamato Santissimo, 4 con l’arca tutta ricoperta
d’oro, la quale conteneva un vaso d’oro contenente la manna, la verga di Aronne
che germogliò e le tavole del patto. 5 Sopra l’arca vi erano i cherubini della
gloria che coprivano con la loro ombra al luogo dell’espiazione. Di tutte queste
cose, ora non è il caso di parlarne nei particolari.
6 Ora le cose furono
disposte in questo modo:
i sacerdoti, entravano
nel primo tabernacolo di continuo per compiervi i servizi sacri, 7 mentre nel
secondo, vi poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta all’anno, e non
senza portare con sé del sangue, che offriva per sé stesso e per i peccati
involontari del popolo. 8 Lo Spirito Santo voleva così mostrare, che non era
ancora stata aperta la via per la redenzione, mentre sussisteva il primo
tabernacolo. 9 Esso, era solo una prefigurazione per il tempo futuro che ora è
iniziato. In questo tabernacolo, si offrivano doni e sacrifici, che non potevano
purificare completamente la coscienza dell’offerente, 10 in quanto, erano solo
prescrizioni relative al corpo, riguardanti cibi, bevande e varie purificazioni
rituali, imposte fino al tempo che sarebbe giunta la
realtà.
11 Però quando venne Cristo
quale sommo sacerdote dei beni futuri, è entrato una volta per sempre nel Santo
del tabernacolo più grande e più perfetto, non costruito per mano d’uomo, cioè
non di questa creazione, 12 e non con sangue di capri e di giovani tori, ma con
il proprio sangue, procurandoci così una redenzione eterna. 13 E se il sangue di
capri e di giovani tori e la cenere di una vitella, aspersi su coloro che sono
contaminati, li santifica purificandoli nel corpo, 14 quanto più il sangue di
Cristo, che senza macchia offrì se stesso, a Dio una volta per sempre,
purificherà la nostra coscienza dalle opere che conducono alla morte, affinché
serviamo l’Iddio vivente. 15 Per questa ragione, egli è mediatore di un nuovo
patto o testamento, poiché essendo intervenuta una morte, per la redenzione
delle trasgressioni commesse sotto il primo patto o testamento, coloro che sono
stati chiamati possono ricevere l’eredità eterna che fu promessa.
16 Infatti, dove vi è un
testamento, è necessario che sia accertata la morte di colui che lo ha
ratificato, 17 perché un testamento, entra in vigore, solo dopo la morte del
testatore, e non finché egli vive. 18 Ecco perché, anche il primo patto o
testamento, non fu ratificato senza sangue. 19 Infatti, dopo aver dichiarato al
popolo, tutti i comandamenti in relazione con la Legge, Mosè, prese il sangue di
giovani tori e di capri, mischiato con acqua e mediante lana scarlatta e issopo,
asperse il rotolo stesso e tutto il popolo 20 dicendo: “Questo è il sangue del
patto che Iddio ha stabilito con voi.” 21 Nello stesso modo, asperse il
tabernacolo e tutti gli utensili per il servizio sacro. 22 E quasi tutte le
cose, secondo la Legge, sono purificate con il sangue e senza spargimento di
sangue, non è possibile nessuna redenzione. 23 Se era necessario, purificare in
tal modo, le cose che erano soltanto una figura delle realtà celesti, tanto più
le stesse realtà celesti, ma mediante sacrifici più eccellenti. 24 Cristo
infatti, non entrò nel Santo di un tabernacolo costruito dall’uomo, figura di
quello vero, ma entrò nel cielo stesso, per presentarsi alla presenza di Dio in
nostro favore. 25 E non per offrire se stesso in sacrificio molte volte, come il
sommo sacerdote che entra ogni anno nel Santo con sangue non suo, 26 altrimenti
Cristo avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ma ora alla
fine dei tempi, si è manifestato una volta per sempre, per annullare il peccato
mediante il sacrificio di se stesso. 27 E come è stabilito che gli uomini
muoiano una sola volta e dopo di che venga il giudizio, 28 così il Cristo, dopo
essersi offerto, una volta per sempre allo scopo di abolire i peccati di molti,
si manifesterà una seconda volta, non in relazione al peccato, ma a coloro che
lo aspettano per essere salvati.
10 1 Comunque, la Legge
possedendo soltanto l’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose,
non può rendere perfetti, mediante i medesimi sacrifici, coloro che anno dopo
anno si accostano per offrirli. 2 Altrimenti, avrebbero cessato di offrirli,
perché coloro che li offrono una volta purificati, non avrebbero più nessuna
consapevolezza di peccato. 3 Invece, per mezzo di quei sacrifici, si rinnova
ogni anno il ricordo dei peccati, 4 perché è impossibile che il sangue di tori e
di capri elimini i peccati.
5 Per questa ragione, Cristo
entrando nel mondo dice: “Tu non hai gradito né sacrificio né offerta, ma mi hai
formato un corpo, 6 non hai approvato né olocausti, né sacrifici per il peccato.
7 Allora ho detto: ‘Ecco, io vengo, nel rotolo del libro è scritto di me, ‘per
fare o mio Dio, la tua volontà ’. ” 8 Dopo aver detto: “Non hai gradito né
sacrificio né offerta, né olocausti e né sacrifici per il peccato”, i quali sono
tutti offerti secondo la Legge, 9 segue dicendo: “Ecco, io vengo per fare la tua
volontà”. In questo modo, egli abolisce la prima parte per stabilire la seconda.
10 Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati purificati, mediante
l’offerta del corpo di Cristo Gesù una volta per sempre. 11 E mentre ogni
sacerdote, si presenta giorno dopo giorno, per compiere il suo ministero e
offrire più volte gli stessi sacrifici, sacrifici che non possono mai togliere i
peccati, 12 egli invece, dopo aver offerto una volta per sempre, un solo
sacrificio per i peccati, si è messo a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando
ormai, che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. 14 Poiché,
con un unico sacrificio, egli ha reso perfetti per sempre coloro che vengono
santificati. 15 E questo lo attesta anche lo Spirito Santo, quando, dopo aver
detto: 16 “Ecco il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il SIGNORE,
porro le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nella loro mente,” 17 Aggiunge:
“E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro opere illegali.” 18 Ora,
quando i peccati sono stati perdonati, non c’è più bisogno di nessun
sacrificio.
19 Avendo dunque fratelli,
acquisito la libertà di entrare nel Luogo Santo, per mezzo del sangue di Gesù,
20 per la via recentemente inaugurata per noi attraverso la cortina, cioè il suo
corpo, 21 e avendo un così eccelso sacerdote sopra la casa di Dio, 22
accostiamoci di vero cuore, nella certezza della fede, con i cuori purificati
dalla consapevolezza del male, con il corpo lavato mediante acqua pura, 23
mantenendoci senza vacillare nella speranza che professiamo, poiché colui che ha
promesso è fedele. 24 Consideriamoci a vicenda, incitandoci all’amore e alle
opere eccellenti, 25 non disertando le riunioni, come alcuni hanno l’abitudine
di fare, ma piuttosto, esortiamoci gli uni gli altri mentre vediamo avvicinarsi
il Giorno. 26 Poiché, se ci allontaniamo deliberatamente, dopo aver ricevuto
piena conoscenza della verità, non rimane più nessun sacrificio per i peccati,
27 ma solo, l’attesa angosciosa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà
i ribelli. 28 Chi ha trascurato la Legge di Mosè, viene giustiziato senza
compassione sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quale più severa
punizione, pensate che sarà ritenuto meritevole, colui che avrà disprezzato il
dono dello Spirito e avrà oltraggiato il Figlio di Dio, considerando di poco
valore il sangue del patto? 30 Certo, noi conosciamo colui che ha detto: “Mia è
la vendetta, io darò la retribuzione, dice il SIGNORE”. E ancora: “il SIGNORE
giudicherà il suo popolo”. 31 In questo caso c’è da aver timore di cadere nelle
mani dell’Iddio vivente.
32 Non dimenticate i primi
giorni, nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una
grande e penosa lotta, 33 esposti pubblicamente ad insulti e tormenti, di
persona o per essere stati solidali con coloro che venivano trattati in questo
modo. 34 Avete mostrato compassione ai carcerati e con allegria avete accettato
la confisca dei vostri beni, sapendo di essere in possesso di beni migliori e
durevoli. 35 Non rinunciate dunque alla vostra libertà di parola, per la quale è
riservata una grande ricompensa. 36 Avete bisogno di perseveranza, affinché,
dopo aver fatto la volontà di Dio, possiate ottenere ciò che è stato promesso:
37 “Ancora un poco, veramente poco, e chi deve venire verrà, certamente non
tarderà, 38 e il mio giusto vivrà a causa della fede, ma se torna indietro, la
mia anima non si compiace in lui.” 39 Noi perciò non siamo di quelli che tornano
indietro verso la distruzione, ma mediante la fede otteniamo la
vita.
11 1 La fede è la convinzione
che le cose sperate sono certe, e la prova evidente delle realtà che non si
vedono. 2 Per averla posseduta, uomini dei tempi antichi furono
approvati.
3
Mediante la fede, noi comprendiamo che l’universo è stato formato per mezzo
della Parola di Dio, cosicché, da ciò che non si vede, ha avuto origine quello
che è visibile. 4 Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio di maggior valore di
quello di Caino e grazie a tale fede fu giustificato, poiché Iddio mostrò di
gradire le sue offerte, inoltre per la sua fede continua ad esserci d’esempio,
benché sia morto. 5 A causa della sua fede, Enoc fu fatto scomparire da Dio
affinché non vedesse la morte e non fu più trovato, comunque, prima della sua
sparizione ricevette l’assicurazione che era stato approvato da Dio. 6 Perché
senza fede, è impossibile essere approvati da Dio. Infatti, è necessario che
chiunque si accosta a lui, creda che egli è e che è colui che dà la ricompensa a
coloro che lo cercano. 7 Per fede, Noè avvertito divinamente, di avvenimenti
fino allora mai visti, con rispettoso timore costruì un’arca per la salvezza
della sua famiglia. Mediante la sua fede, condannò il mondo e per la medesima
fede conseguì la giustificazione. 8 Per fede Abramo, quando fu chiamato ubbidì,
partendo per un luogo che era destinato a ricevere in eredità, e partì, benché
non sapesse dove andava. 9 Per fede, egli soggiornò nel paese della promessa
come straniero, dimorando in tende con Isacco e Giacobbe eredi con lui della
medesima promessa, 10 e rimase in attesa della città che ha reali fondamenta,
della quale l’architetto e costruttore è Iddio. 11 Per la medesima fede, Sara,
nonostante la sua età avanzata, ricevette il potere di concepire, infatti,
ritenne fedele colui che le aveva fatto la promessa. 12 Per questa ragione, da
uno solo e nell’impossibilità di trasmettere la vita, nacque una discendenza
numerosa come le stelle del cielo e una moltitudine come la sabbia che è sulla
riva del mare.
13 Conservando la
fede, morirono tutti costoro, senza aver tuttavia ricevuto l’adempimento delle
promesse, ma accettarono di vederle come da lontano, considerandosi come
stranieri e residenti temporanei nel paese. 14 Infatti, coloro che si
considerano in questo modo, dichiarano chiaramente che aspettano un paese loro
proprio. 15 Se avessero pensato a quello da cui erano usciti, avrebbero potuto
ritornarvi. 16 Ma essi, ne aspettano uno migliore, cioè quello celeste. Quindi
Iddio non si vergogna di chiamarsi loro Dio, ed ha preparato per loro una
città.
17 Per fede, Abramo messo
alla prova offrì Isacco, ed offriva l’unico figlio che aveva ricevuto le
promesse, 18 del quale gli fu detto: “da Isacco sorgerà quella che sarà chiamata
tua discendenza”. 19 Egli dedusse che Iddio poteva farlo risorgere anche dai
morti, ed in maniera figurativa è così che lo ricuperò. 20 Per fede, Isacco
benedisse Giacobbe ed Esaù in merito a cose future. 21 Per fede, Giacobbe in
punto di morte, rese omaggio appoggiato al suo bastone, e benedisse ciascuno dei
figli di Giuseppe. 22 Per fede, Giuseppe in fin di vita, facendo menzione
all’esodo dei figli di Israele, diede disposizione riguardo alle sue ossa. 23
Per fede, Mosè appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori,
perché il bambino era bello, e non ebbero paura dell’editto del re. 24 Per fede,
Mosè divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia di Faraone
25 e piuttosto che godere del piacere temporaneo che gli avrebbe dato il restare
nell’errore, scelse di essere maltrattato con il popolo di Dio. 26 E questo,
perché stimava quale ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto, il fatto di essere
disprezzato quale scelto da Dio, teneva infatti, lo sguardo fisso alla
ricompensa. 27 Per fede lasciò l’Egitto, non temendo l’ira del re, come vedendo
colui che è invisibile, perseverò. 28 Per fede, preparò la pasqua e asperse il
sangue, affinché lo sterminatore dei primogeniti, non toccasse quelli di
Israele. 29 Per fede, attraversarono il mar Rosso come fosse terra asciutta,
mentre gli egiziani che tentarono di fare lo stesso, ne furono inghiottiti. 30
Per fede, caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette
giorni. 31 Per fede, Raab la meretrice, non perì con gli increduli per aver
accolto con benevolenza gli esploratori. 32 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il
tempo, se volessi parlare di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Iefte, di Davide,
di Samuele e dei Profeti, 33 uomini che per la loro fede, conquistarono regni,
amministrarono la giustizia, videro realizzarsi delle promesse, chiusero la
bocca ai leoni, 34 spensero la
violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, da uno stato debole furono
resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in fuga eserciti stranieri.
35 Alcune donne ricevettero mediante la risurrezione i loro morti. Altri poi,
furono uccisi a bastonate e per ottenere una risurrezione migliore, non
accettarono la liberazione mediante il compromesso. 36 Altri infine, subirono la
loro prova mediante scherni e percosse, e non solo, ma furono incatenati ed
imprigionati, 37 furono lapidati, segati a pezzi, sottoposti a tortura, morirono
di spada, andarono erranti, coperti di pelli di pecora o di capra, privi di ogni
cosa, nella tribolazione e maltrattati, 38 costretti a vagare per deserti e
montagne, in grotte e caverne. Il mondo non era degno di loro!
39 Eppure tutti questi, pur
avendo ricevuto una così buona testimonianza a causa della loro fede, non
conseguirono la promessa. 40 Essi non ne ottennero l’adempimento, poiché Iddio
ne prestabilì una più eccellente, insieme a noi.
12 1 Anche noi dunque,
circondati da una così grande schiera di testimoni, abbandoniamo quindi, tutto
ciò che ci è di peso ed il peccato che facilmente ci avvince, per poter correre
con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, 2 tenendo lo sguardo fisso,
sul principale e perfetto esempio di fede. Il quale, in cambio della gioia che
gli fu posta dinanzi, sopportò una morte ignominiosa, non tenendo in conto la
vergogna e si è seduto alla destra del trono di Dio. 3 Pensate attentamente
dunque, a colui che ha sopportato una così grande ostilità da parte dei
peccatori, e non vi lascerete abbattere né perdere d’animo. 4 Non avete ancora
resistito fino in fondo nella vostra lotta contro il peccato 5 e già avete
dimenticato l’esortazione rivolta a voi come figli: “Figlio mio, non disprezzare
la disciplina del SIGNORE, e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui, 6
Perché il SIGNORE disciplina colui che ama e castiga duramente colui che
riconosce come figlio”. 7 Dunque, sopportate pazientemente quando siete
disciplinati, poiché Iddio vi tratta come figli. Qual è il padre che non
disciplina il figlio? 8 Se siete esenti dalla disciplina, a cui tutti hanno
diritto, vuol dire che non siete figli veri, ma illegittimi. 9 E non solo, ma se
ai nostri padri umani, che ci hanno disciplinati, abbiamo mostrato rispetto,
quanto più dobbiamo obbedienza al Padre della nostra vita spirituale. 10
Inoltre, i nostri padri ci disciplinarono secondo il loro criterio, per il breve
tempo di questa vita, mentre Iddio ci disciplina per qualcosa di più, cioè per
farci divenire partecipi della sua santità. 11 È vero che la disciplina, sul
momento non è causa di gioia, ma bensì di tristezza, però in seguito produce, in
coloro che la ricevono, il pacifico frutto della giustificazione. 12 Pertanto,
rinvigorite le mani deboli e le ginocchia che vacillano, 13 e fate sentieri
diritti per i vostri piedi, affinché il piede slogato non diventi cronico, ma
anzi si sani.
14 Cercate di essere pacifici
con tutti e perseguite la purezza, senza la quale nessuno vedrà il Signore. 15
Vigilando che nessuno sottovaluti il generoso dono di Dio, affinché, non spunti
fra di voi, nessuna radice velenosa e contaminante che causi grave difficoltà.
16 Non vi sia fra di voi, nessun impuro o profano come Esaù, che per un pasto
vendette il suo diritto di primogenito. 17 E ricordate, che in seguito, quando
volle ricevere la benedizione fu respinto, e non poté cambiare i fatti,
nonostante lo richiedesse con lacrime.
18 Ora voi, non vi siete
avvicinati a qualcosa di tangibile, né ad un fuoco ardente, né ad una oscura
nube, né a fitte tenebre, né a tempesta, 19 né a squillo di tromba, né alle
dichiarazioni di quella voce che quelli che la udivano, non la potevano
sopportare e scongiurarono che non parlasse più, 20 in particolare perché era
stato dato l’ordine: “Se anche una bestia tocca il monte deve essere lapidata”.
21 Lo spettacolo era così spaventevole che perfino Mosè disse: “Sono timoroso e
tremante”. 22 Voi invece, vi siete accostati al monte Sion, alla città
dell’Iddio vivente che è la Gerusalemme celeste, all’intera assemblea di miriadi
di angeli, 23 alla congregazione dei primogeniti iscritti nei cieli, a Dio
giudice di tutti, agli spiriti dei giustificati resi perfetti, 24 a Gesù
mediatore di un nuovo testamento o patto, e al sangue di aspersione che parla in
modo più eloquente di quello di Abele.
25 Guardatevi perciò, di non
opporre resistenza a Colui che vi parla, perché se quelli, non trovarono scampo
resistendo a colui che dichiarava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo
noi, se volteremo le spalle a colui che parla dai cieli. 26 La sua voce infatti,
scosse allora la terra, ma ora fa questa promessa, dicendo: “Ancora una volta io
scuoterò, non solo la terra, ma anche il cielo”. 27 Ora l’espressione: “Ancora
una volta...”, significa che le cose scosse sono rimosse, come cose ormai giunte
alla loro fine. 28 Quindi, poiché riceviamo in eredità un regno, che non può
essere scosso, mostriamo gratitudine, affinché, possiamo rendere un sacro
servizio gradito a Dio, con rispetto e riverente timore, ricordando che Iddio è
un fuoco consumante.
13 1 Perseverate nell’amore
fraterno, 2 non trascurando l’ospitalità, poiché alcuni praticandola, senza
rendersene conto ospitarono degli angeli. 3 Ricordatevi di coloro che sono in
carcere, come se foste incarcerati insieme a loro. Ricordatevi di quelli che
soffrono il male, ricordando che anche voi siete in un corpo mortale. 4 Il
matrimonio sia rispettato da tutti, e la relazione sessuale sia mantenuta pura,
perché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Non siate amanti del
denaro, ma siate contenti di quello che avete, perché Iddio stesso ha promesso:
“Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. 6 Così possiamo dire con fiducia: “il
SIGNORE è il mio aiuto, non avrò paura, cosa mi può fare l’uomo?” 7 Ricordatevi
di coloro che presiedono, i quali vi annunciarono la parola di Dio, considerando
attentamente il loro modo di vivere, imitate la loro fede.
8 Poiché, Cristo è lo stesso
ieri, oggi e per sempre, 9 non siate sviati da storie ed insegnamenti diversi. È
necessario che la coscienza morale sia resa stabile, mediante il generoso dono,
e non mediante offerte che non hanno mai recato giovamento a coloro che
seguirono questa disposizione. 10 Noi, abbiamo un altare dal quale non hanno
diritto di mangiare quelli che servono nel tabernacolo. 11 I corpi degli animali
il cui sangue era portato nel Santo dal sommo sacerdote, venivano bruciati fuori
dell’accampamento. 12 Per questo, anche Gesù volendo purificare col suo sangue
il popolo, soffrì fuori della porta. 13 Usciamo dunque anche noi fuori del campo
e andiamo verso di lui, condividendo la sua stessa umiliazione, 14 perché noi,
non abbiamo quaggiù una dimora permanente, ma aspettiamo quella futura. 15 Per
mezzo di lui offriamo di continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto
delle labbra per far conoscere il suo nome. 16 Non dimenticate di fare il bene e
di condividere con gli altri, perché Iddio si compiace di tali offerte. 17 Siate
obbedienti e sottomessi a coloro che vi presiedono, poiché essi vigilano sulle
vostre vite come chi ne deve rendere conto, affinché, servano con gioia, e non
sospirando, questo sarebbe dannoso per voi.
18 Pregate per noi,
nonostante che siamo convinti di avere la coscienza a posto, perché siamo decisi
a mantenere una buona condotta, 19 vi chiedo con insistenza di pregare per me,
affinché vi sia restituito al più presto. 20 L’Iddio della pace, che ha fatto
tornare dai morti, colui che mediante il sangue di un testamento o patto eterno,
divenne il grande pastore delle pecore, il nostro signore Gesù, 21 vi renda
capaci di ogni opera buona e vi conceda di fare la sua volontà, di modo che
facciate ciò che gli è gradito mediante Cristo Gesù.
All’Iddio della pace sia la gloria per i secoli dei secoli, così
sia.
22 Fratelli, vi esorto ad
accogliere benevolmente queste esortazioni che vi ho scritto in maniera concisa.
23 Vi informo che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà, e se
arriva presto verrò da voi insieme a lui. 24 Saluto coloro che presiedono fra di
voi e tutti i santi. Quelli che sono in Italia vi salutano. 25 Il divino favore
sia con tutti voi.