Scritture


AGLI EBREI

 

1    1 Anticamente, Iddio ha parlato più volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, 2 mentre in questi ultimi giorni, ha parlato a noi tramite il figlio che ha costituito erede di quell’universo che fu creato per lui, per i secoli dei secoli.

    3 Questo figlio, è il riflesso dello splendore della sua gloria, l’immagine della sua personalità e sostiene tutte le cose in virtù del potere che gli fu conferito. Dopo che ebbe compiuto la purificazione dei peccati, mediante il sacrificio di espiazione, si è seduto alla destra della divina Maestà nel più alto dei cieli, 4 così, divenne di una natura tanto superiore a quella degli angeli, quanto è maggiore la posizione di responsabilità che ha ricevuto. 5 Infatti, a quale degli angeli Iddio ha mai detto: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato”. E ancora: “Io sarò suo padre ed egli sarà mio figlio”? 6 Quando introduce questo primogenito nel mondo, egli proclama: “Gli rendano omaggio tutti gli angeli di Dio!”

    7 Riguardo agli angeli è detto: “Egli fa degli spiriti suoi messaggeri e suoi ministri una fiamma di fuoco”. 8 Mentre del figlio si dice: “Il tuo trono, o divino, è per i secoli dei secoli, uno scettro di rettitudine è lo scettro del tuo regno. 9 Tu hai amato la giustizia e ai odiato l’illegalità, per questo o divino, con l’olio rituale, sei stato unto, al disopra dei tuoi compagni, dal tuo Dio”. 10  Ossia, tu o SIGNORE ! Che: “In principio fondasti la terra e i cieli sono opera delle tue mani. 11 Essi tutti periranno, ma tu rimani per sempre. 12 Tutti, come una veste invecchieranno e come un mantello li avvolgerai e saranno sostituiti, ma tu sei lo stesso per sempre e i tuoi anni non finiranno mai”. 13 E pertanto, quando dice: “Siedi alla mia destra, fino a che ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi”, non si dirige agli angeli, 14 perché, essi sono tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire, a favore di coloro che sono comprati mediante riscatto.

 

2    1 Per questa ragione, bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno alle cose che abbiamo udito, affinché non siamo trascinati fuori della retta via. 2 Perché, se la parola trasmessa mediante angeli si è dimostrata fedele, ed ogni trasgressione e disobbedienza ricevette la giusta punizione, 3 quindi se non prestiamo ascolto a quello che riguarda una così grande opportunità di salvezza, annunziata dal Signore e poi confermata da coloro che l’avevano udito, come potremmo sfuggire? 4 Quando, Iddio stesso si unì nel rendere testimonianza, con segni e prodigi e ogni sorta di opere potenti, distribuendo i doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà.

    5 Inoltre, non agli angeli, egli sottopose la futura terra abitata della quale parliamo. 6 Giacché qualcuno, in un passo della Scrittura, ha reso questa testimonianza: “Che cos’è l’uomo perché tu ti ricordi di lui, o il figlio dell’uomo perché tu ne abbia cura? 7 Tu lo hai fatto un poco inferiore agli angeli, lo hai coronato di gloria e di onore e 8 hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi.” Quando gli sottopose tutte le cose, non escluse nulla. Tuttavia fino al presente, non vediamo ancora che tutte le cose gli siano state sottoposte. 9 Però, quel Gesù che fu fatto un poco inferiore agli angeli, ora lo vediamo coronato di gloria ed di onore a motivo della morte che ha sofferto. E per favore divino, la sua morte fu per il beneficio di chiunque. 10 Ed era necessario, che colui, per il quale e per mezzo del quale, sono tutte le cose, per poter condurre molti discepoli alla gloria, quale capo responsabile della loro salvezza fosse reso perfetto mediante le sofferenze. 11 Comunque, sia colui che purifica che coloro che sono purificati, provengono tutti da uno solo, per questa ragione non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: 12 “Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, e in mezzo alla congregazione cantero le tue lodi.” 13 E ancora: “Farò in modo che pongano la loro fede in Lui.” E di nuovo: “ Eccoci, io ed i figli che Dio mi ha dato.” 14 Poiché, siccome i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche lui ne divenne partecipe, per poter ridurre all’impotenza mediante la sua morte, colui che ha i mezzi per causare la morte, cioè il Diavolo, 15 e così, liberare coloro che per timore della morte, erano sottomessi alla schiavitù per tutta la vita. 16 Per certo, egli non si prende cura degli angeli, ma bensì della progenie di Abramo. 17 Quindi doveva divenire simile ai suoi fratelli sotto ogni aspetto, per essere un sommo sacerdote misericordioso e fedele nelle cose che riguardano Dio, capace di espiare i peccati del popolo. 18 E proprio per aver sofferto personalmente, ed essendo stato messo alla prova, è in grado di venire in aiuto di coloro che sono messi alla prova.

 

3    1 Quindi fratelli santi, partecipi della chiamata celeste, fissate lo sguardo nell’apostolo e sommo sacerdote, in cui professiamo di credere, Gesù, il quale, come Mosè, è fedele a colui che lo ha costituito sopra la casa di Dio. 3 Comunque, in confronto a Mosè, è stato reputato degno di una maggior gloria, perché, il valore del costruttore supera quello della casa stessa. 4 Ma anche se la casa è costruita da qualcuno, è Dio che ha prestabilito le cose. 5 In realtà, Mosè fu fedele nella casa di Dio, come servitore, per rendere testimonianza delle cose che dovevano venire, 6 mentre Cristo, è sopra la casa di Dio come figlio. Noi siamo la sua casa, se conserviamo la nostra libertà di espressione e la speranza di cui ci vantiamo.

    7 Per questo, come dice lo Spirito Santo: “Oggi, se ascoltate la sua voce, 8 non divenite ostinati come nel giorno della ribellione, il giorno della provocazione nel deserto, 9 dove i vostri padri, mi provocarono mettendomi alla prova, nonostante avessero visto le mie opere. Per quarant’anni, 10 mi disgustai di quella generazione, e dissi: ‘Il loro cuore continua ad essere perverso, non hanno conosciuto le mie vie.’ 11 E così, giurai nella mia indignazione: ‘Non entreranno nel mio riposo.’” 12 Badate perciò fratelli, che non sorga in alcuno di voi un cuore perverso, privo di fede che si allontani dall’Iddio vivente, 13 ma continuate ad esortarvi gli uni gli altri, ogni giorno, fino a che si può dire: ‘Oggi’, affinché, nessuno di voi diventi ostinato a causa del potere seduttore del peccato. 14 Poiché, diveniamo realmente partecipi del Cristo, solo se manteniamo salda fino alla fine, la fiducia che mostrammo dal principio. 15 Per questo si dice: “Oggi, se ascoltate la sua voce, non divenite ostinati come nel giorno della ribellione.” 16 Chi furono coloro che dopo aver udito si ribellarono?  Non furono forse tutti quelli che uscirono dall’Egitto sotto la guida di Mosè? 17 E di chi si disgustò per quarant’anni? Non furono forse coloro che peccarono e i cui cadaveri caddero nel deserto? 18 E a chi giurò che non sarebbero entrati nel suo riposo, se non a quelli che rifiutarono di credere? 19 Perciò, vediamo che non vi poterono entrare a causa della loro mancanza di fede.

 

4    1 Abbiamo dunque il timore, che mentre rimane in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne resti escluso. 2 Anche a noi, come a loro, è stata annunciata una buona notizia. Purtroppo a loro, quello che udirono, non gli fu di nessun beneficio, in quanto non riposero fede in quello che ascoltarono. 3 Come egli ha detto. “Giurai nella mia indignazione, non entreranno nel mio riposo!” Mentre noi che abbiamo mostrato fede, possiamo entrare nel riposo. E questo lo dice, nonostante che le sue opere fossero compiute fin dalla creazione del mondo. 4 Si dice infatti in qualche luogo, a proposito del settimo giorno: “E Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere.” 5 Eppure, nel passo citato ripete: “Non entreranno nel mio riposo!” 6 Poiché, risulta che alcuni debbano ancora entrare in quel riposo, e che coloro ai quali fu annunciata la buona notizia, non entrarono a causa della loro mancanza di fede, 7 egli stabilisce di nuovo un giorno, ‘Oggi’, dicendo dopo tanto tempo, mediante Davide: “Oggi, se ascoltate la sua voce, non divenite ostinati.” 8 Se Giosuè li avesse realmente introdotti in quel riposo, in seguito Dio, non avrebbe parlato di un altro ‘Giorno’. 9  È dunque riservato, ancora un riposo sabbatico per il popolo di Dio. 10 Cosicché, chi entrerà nel suo riposo, riposerà pure lui dalle sue opere, come Iddio riposò dalle proprie. 11 Sforziamoci dunque per entrare in quel riposo, e nessuno cada nello stesso modello di disobbedienza. 12 Poiché la Parola di Dio è valida e vivente, ed è più tagliente di qualsiasi spada a doppio taglio, essa può penetrare fino a separare l’anima dallo spirito di vita, le giunture dai loro legamenti e può rendere noti i pensieri e le motivazioni del cuore. 13 Non vi è cosa creata che le si possa sottrarre, perché tutto è nudo e scoperto al suo esame, e questa è la Parola che vi abbiamo annunciato. 14 E poiché, abbiamo un grande sommo sacerdote, che è passato attraverso i cieli, Gesù figlio di Dio, manteniamoci saldi in ciò che professiamo. 15 Dato che non abbiamo, un sommo sacerdote che non sappia comprendere le nostre debolezze, ma al contrario, fatta eccezione per il peccato, egli si è trovato nella nostra stessa situazione. 16 Avviciniamoci perciò con piena fiducia alla gioiosa maestà, per ricevere misericordia, favore e aiuto nel tempo opportuno.

 

5    1 Ogni sommo sacerdote, viene scelto fra gli uomini e costituito a loro favore per le cose relative a Dio, ossia, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2 Egli può mostrare compassione a coloro che sono nell’ignoranza e nell’errore, perché egli stesso, si trova nella medesima situazione di debolezza. 3 A causa di questo, egli deve offrire sacrifici, sia per se stesso che per il popolo. 4 Nessuno comunque, può attribuirsi tale dignità, ma la può ricevere solo da Dio, come la ricevette Aronne. 5 Neppure Cristo, si attribuì la dignità di sommo sacerdote, ma gli fu conferita da colui che gli disse: “Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato.” 6 E poi disse, in un altro luogo: “Tu sei sacerdote per sempre, conforme al rango di Melchisedec.”

    7 Nei giorni della sua vita come uomo, egli offrì preghiere e suppliche, invocando intensamente con lacrime, colui che poteva salvarlo dal potere della morte, e fu esaudito, per la sua fedeltà. 8 Pur essendo figlio, imparò l’obbedienza dalle cose che soffrì, 9 quindi, dopo essere stato reso perfetto, divenne l’agente della salvezza eterna, per tutti coloro che gli obbediscono, 10 perché è stato costituito da Dio, sommo sacerdote conforme al rango di Melchisedec. 11 Su questo argomento, avremmo molte altre cose da dire, ma non le potete comprendere, poiché siete diventati lenti a capire. 12 E mentre il tempo, avrebbe dovuto fare di voi dei maestri, avete bisogno che qualcuno vi insegni dal principio, le cose fondamentali della Parola di Dio, tanto, che avete bisogno di latte e non di cibo solido. 13 E chi si nutre di latte, non è in grado di comprendere correttamente la Parola della giustizia, perché è ancora bambino. 14 Il nutrimento solido invece, è per gli quegli uomini maturi che hanno le facoltà di percezione esercitate per distinguere  ciò che è bene da ciò che è male.

 

6    1 Per questa ragione, ora che abbiamo superato l’insegnamento basico riguardo al Cristo, dovremmo fare progresso verso la maturità, senza soffermarci di nuovo sulle verità fondamentali, quali: ‘il ravvedersi dalle opere che conducono alla morte, la fede in Dio, 2 l’insegnamento riguardo ai battesimi, l’imposizione delle mani, la risurrezione dei morti e il giudizio universale’. 3 Questo è ciò che dobbiamo conseguire, e Iddio ce lo conceda! 4 Poiché, coloro che sono stati una volta per sempre illuminati, che hanno assaporato il dono celeste, che sono stati generati dallo Spirito Santo, 5 che hanno gustato l’eccellente Parola di Dio e le meraviglie del mondo futuro, 6 e tuttavia tornano indietro, è impossibile che gli sia permesso convertirsi nuovamente, sarebbe come sacrificare di nuovo il Figlio di Dio per conto loro ed esporlo alla pubblica vergogna. 7 Così come un campo coltivato, riceve la benedizione di Dio, se dopo aver assorbito abbondantemente la pioggia, produce vegetazione utile al coltivatore, 8  ma se produce rovi e spine, dimostrandosi inutile, sarà abbandonato e finirà per essere bruciato col fuoco. 9 Comunque, per quanto vi riguarda diletti, anche se vi parliamo in questo modo, siamo persuasi che avete compiuto il meglio per ottenere la salvezza. 10 Poiché Iddio, non è ingiusto, egli non dimentica l’amore che avete dimostrato per il suo Nome e ciò che avete fatto, nell’aver provveduto e continuando a provvedere per il sostentamento dei santi. 11 Desideriamo inoltre, che ciascuno di voi, dimostri fino alla fine il medesimo zelo, così da rendere sicura la propria speranza. 12 Non diventando pigri, ma piuttosto imitatori di coloro, che mediante la fede e la perseveranza, divengono eredi delle promesse.

    13 Quando Iddio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno più grande di lui, giurò per se stesso, 14 e disse: “Ti benedirò e ti moltiplicherò moltissimo”. 15 Ed Abramo, dopo aver mostrato perseveranza, ottenne l’adempimento della promessa. 16 Anche gli uomini, per porre fine ad una controversia, giurano per uno più grande di loro, questo è per loro una garanzia legale. 17 Perciò Iddio, volendo mostrare più chiaramente, agli eredi, l’irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento; 18 affinché, per mezzo di due atti immutabili, nei quali è impossibile che Iddio menta, noi, che afferriamo saldamente la speranza che ci è stata posta dinanzi, avessimo un grande incoraggiamento. 19 Questa speranza, è per noi, come un’ancora per la nostra vita, sicura e salda, la quale penetra oltre la cortina del santuario, 20 dove Gesù è entrato per noi come precursore, essendo divenuto sommo sacerdote per sempre secondo il rango di Melchisedec.

 

7    1 Quando Abramo tornava, dopo aver sconfitto dei re, a questo Melchisedec re di Salem, sacerdote dell’Iddio Altissimo, che gli andò incontro e lo benedisse, 2 ed al quale Abramo diede la decima di ogni cosa, in primo luogo: il suo nome significa ‘Re di giustizia’, inoltre re di Salem che significa ‘Re di pace’.

     3 Non conoscendo di lui, né il padre, né la madre, né la sua genealogia, né quando nacque o quando morì, è simile al figlio di Dio e il suo sacerdozio resta ininterrotto.

     4 Osservate dunque, quanto era importante costui al quale Abramo, il patriarca, diede la decima parte delle spoglie. 5 Anche i figli di Levi che esercitano il sacerdozio, hanno per legge il mandato di riscuotere le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli, essi pure discendenti di Abramo. 6 Melchisedec invece, che non era della loro stirpe, ricevette la decima da Abramo, benedicendolo quale depositario della promessa. 7 Ora senza dubbio, è il minore ad essere benedetto da chi gli è superiore. 8 Inoltre, in un caso, sono uomini che muoiono a ricevere la decima, mentre nell’altro, è uno che si considera come vivente. 9 Per di più si può dire, che anche Levi, il quale benché ora riceva la decima, l’ha tuttavia, in certo qual modo, pagata mediante Abramo, 10 in quanto egli era ancora nei geni del suo antenato quando Melchisedec gli venne incontro.

    11 Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile tramite il sacerdozio levitico, sacerdozio mediante il quale il popolo ricevette la Legge, non ci sarebbe stato bisogno di istituire un nuovo sacerdozio, non secondo il precedente ordine di Aronne, ma secondo il rango di Melchisedec. 12 E così, cambiando il sacerdozio, era necessario un cambiamento di legge. 13 Ora, colui del quale sono dette queste cose, era di un’altra tribù, della quale nessun membro ha mai officiato sull’altare. 14 Infatti è noto, che il nostro Signore, discende dalla tribù di Giuda, circa la quale, Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15 Ciò è reso ancor più evidente dal fatto, che sorge un altro sacerdote secondo il rango di Melchisedec, 16 il quale, non è diventato tale per disposizione di una legge di successione, ma bensì, per la facoltà che gli conferisce la sua vita indistruttibile. 17 Gli è resa infatti questa testimonianza: “Tu sei sacerdote per sempre, secondo il rango di Melchisedec.” 18 In questo modo, viene revocata la Legge precedente a causa della sua debolezza ed inefficacia. 19 Difatti, la Legge non portò nulla alla perfezione, ma è servita per introdurre una speranza migliore, mediante la quale ci avviciniamo a Dio.

    20 E ciò non è avvenuto senza giuramento. 21 I figli di Levi furono costituiti sacerdoti senza giuramento, ma egli invece con il giuramento di colui che gli disse: “il SIGNORE ha giurato e non si pentirà, tu sei sacerdote per sempre.......”. 22 Per questa ragione, Gesù è costituito garante di un patto migliore. 23 Inoltre, di loro, divennero sacerdoti un gran numero, perché la morte impediva che durassero a lungo. 24 Egli invece, per il fatto che rimane lo stesso per sempre, ha pure un sacerdozio che non termina mai. 25 E per il fatto che è sempre vivo e può intercedere a loro favore, è in grado, di proporzionare una salvezza definitiva a coloro che si accostano a Dio per mezzo di lui.

    26 Tale era il sommo sacerdote necessario per noi! Puro, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli. 27 Il quale, non ha bisogno, come gli altri sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo, in quanto, egli ha offerto se stesso una volta per sempre. 28 La Legge costituisce sommi sacerdoti, uomini soggetti alla debolezza umana, ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, ha costituito sommo sacerdote, un figlio che è stato reso perfetto per sempre.

 

8    1 L’argomento principale, del quale stiamo parlando, è questo: ‘Noi abbiamo un sommo sacerdote così grande, che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, 2 quale ministro consacrato dell’autentico tabernacolo che il SIGNORE e non l’uomo, ha costruito’. 3 Ogni sommo sacerdote, poi, viene costituito per presentare offerte e sacrifici, quindi si rende necessario che egli pure abbia qualche cosa da offrire. 4  Se Gesù fosse sulla terra, non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono già coloro che presentano le offerte secondo la Legge. 5 Costoro però, attendono ad un servizio che è una figura e un’ombra delle realtà celesti. Infatti, quando Mosè ricevette il comando divino di costruire il tabernacolo, gli fu detto: “Guarda di fare ogni cosa, secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte”.

    6 Egli invece, ha ricevuto un ministero, tanto più eccellente, quanto migliore è il patto di cui è mediatore, patto che è stato legalmente stabilito su promesse migliori. 7 Se il precedente patto, fosse stato perfetto, non sarebbe stato necessario stabilirne un altro.

8 Iddio rimproverando il popolo, dice: “ Ecco, vengono i giorni, dice il SIGNORE, nei quali stipulerò con la casa di Israele e con la casa di Giuda un nuovo patto. 9 Non un patto, come quello che stipulai con i loro padri, nel giorno in cui li presi per mano per trarli fuori dall’Egitto. Poiché, non essendo rimasti fedeli a questo patto, pure io ho smesso di aver cura di loro, dice il SIGNORE.

    10 Ma questo è il patto che stipulerò con la casa d’Israele dopo quei giorni, dice il SIGNORE: Porrò le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori, e allora, io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 11 Non istruiranno più ciascuno il proprio concittadino e il proprio fratello dicendo: ‘Conosci il SIGNORE’. Perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande. 12 Avrò misericordia delle loro iniquità, e non mi ricorderò più dei loro peccati.”

    13 Quando parla di ‘un nuovo patto’, dichiara di conseguenza antiquato l’anteriore. Ora ciò che è antiquato invecchia ed è prossimo a sparire.

 

9    1 L’anteriore  ordinamento, aveva prescrizioni per il servizio sacro e un santuario terreno.

2 Nel primo tabernacolo che fu costruito, nella parte chiamata il Santo, vi erano il candelabro e la tavola per la presentazione dei pani. 3 Dietro alla seconda cortina, vi era un tabernacolo chiamato Santissimo, 4 con l’arca tutta ricoperta d’oro, la quale conteneva un vaso d’oro contenente la manna, la verga di Aronne che germogliò e le tavole del patto. 5 Sopra l’arca vi erano i cherubini della gloria che coprivano con la loro ombra al luogo dell’espiazione. Di tutte queste cose, ora non è il caso di parlarne nei particolari.

    6 Ora le cose furono disposte in questo modo:

i sacerdoti, entravano nel primo tabernacolo di continuo per compiervi i servizi sacri, 7 mentre nel secondo, vi poteva entrare solo il sommo sacerdote una volta all’anno, e non senza portare con sé del sangue, che offriva per sé stesso e per i peccati involontari del popolo. 8 Lo Spirito Santo voleva così mostrare, che non era ancora stata aperta la via per la redenzione, mentre sussisteva il primo tabernacolo. 9 Esso, era solo una prefigurazione per il tempo futuro che ora è iniziato. In questo tabernacolo, si offrivano doni e sacrifici, che non potevano purificare completamente la coscienza dell’offerente, 10 in quanto, erano solo prescrizioni relative al corpo, riguardanti cibi, bevande e varie purificazioni rituali, imposte fino al tempo che sarebbe giunta la realtà.

    11 Però quando venne Cristo quale sommo sacerdote dei beni futuri, è entrato una volta per sempre nel Santo del tabernacolo più grande e più perfetto, non costruito per mano d’uomo, cioè non di questa creazione, 12 e non con sangue di capri e di giovani tori, ma con il proprio sangue, procurandoci così una redenzione eterna. 13 E se il sangue di capri e di giovani tori e la cenere di una vitella, aspersi su coloro che sono contaminati, li santifica purificandoli nel corpo, 14 quanto più il sangue di Cristo, che senza macchia offrì se stesso, a Dio una volta per sempre, purificherà la nostra coscienza dalle opere che conducono alla morte, affinché serviamo l’Iddio vivente. 15 Per questa ragione, egli è mediatore di un nuovo patto o testamento, poiché essendo intervenuta una morte, per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto o testamento, coloro che sono stati chiamati possono ricevere l’eredità eterna che fu promessa.

    16 Infatti, dove vi è un testamento, è necessario che sia accertata la morte di colui che lo ha ratificato, 17 perché un testamento, entra in vigore, solo dopo la morte del testatore, e non finché egli vive. 18 Ecco perché, anche il primo patto o testamento, non fu ratificato senza sangue. 19 Infatti, dopo aver dichiarato al popolo, tutti i comandamenti in relazione con la Legge, Mosè, prese il sangue di giovani tori e di capri, mischiato con acqua e mediante lana scarlatta e issopo, asperse il rotolo stesso e tutto il popolo 20 dicendo: “Questo è il sangue del patto che Iddio ha stabilito con voi.” 21 Nello stesso modo, asperse il tabernacolo e tutti gli utensili per il servizio sacro. 22 E quasi tutte le cose, secondo la Legge, sono purificate con il sangue e senza spargimento di sangue, non è possibile nessuna redenzione. 23 Se era necessario, purificare in tal modo, le cose che erano soltanto una figura delle realtà celesti, tanto più le stesse realtà celesti, ma mediante sacrifici più eccellenti. 24 Cristo infatti, non entrò nel Santo di un tabernacolo costruito dall’uomo, figura di quello vero, ma entrò nel cielo stesso, per presentarsi alla presenza di Dio in nostro favore. 25 E non per offrire se stesso in sacrificio molte volte, come il sommo sacerdote che entra ogni anno nel Santo con sangue non suo, 26 altrimenti Cristo avrebbe dovuto soffrire più volte dalla fondazione del mondo. Ma ora alla fine dei tempi, si è manifestato una volta per sempre, per annullare il peccato mediante il sacrificio di se stesso. 27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta e dopo di che venga il giudizio, 28 così il Cristo, dopo essersi offerto, una volta per sempre allo scopo di abolire i peccati di molti, si manifesterà una seconda volta, non in relazione al peccato, ma a coloro che lo aspettano per essere salvati.

 

10    1 Comunque, la Legge possedendo soltanto l’ombra dei beni futuri e non la realtà stessa delle cose, non può rendere perfetti, mediante i medesimi sacrifici, coloro che anno dopo anno si accostano per offrirli. 2 Altrimenti, avrebbero cessato di offrirli, perché coloro che li offrono una volta purificati, non avrebbero più nessuna consapevolezza di peccato. 3 Invece, per mezzo di quei sacrifici, si rinnova ogni anno il ricordo dei peccati, 4 perché è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati.

    5 Per questa ragione, Cristo entrando nel mondo dice: “Tu non hai gradito né sacrificio né offerta, ma mi hai formato un corpo, 6 non hai approvato né olocausti, né sacrifici per il peccato. 7 Allora ho detto: ‘Ecco, io vengo, nel rotolo del libro è scritto di me, ‘per fare o mio Dio, la tua volontà ’. ” 8 Dopo aver detto: “Non hai gradito né sacrificio né offerta, né olocausti e né sacrifici per il peccato”, i quali sono tutti offerti secondo la Legge, 9 segue dicendo: “Ecco, io vengo per fare la tua volontà”. In questo modo, egli abolisce la prima parte per stabilire la seconda. 10 Ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati purificati, mediante l’offerta del corpo di Cristo Gesù una volta per sempre. 11 E mentre ogni sacerdote, si presenta giorno dopo giorno, per compiere il suo ministero e offrire più volte gli stessi sacrifici, sacrifici che non possono mai togliere i peccati, 12 egli invece, dopo aver offerto una volta per sempre, un solo sacrificio per i peccati, si è messo a sedere alla destra di Dio, 13 aspettando ormai, che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. 14 Poiché, con un unico sacrificio, egli ha reso perfetti per sempre coloro che vengono santificati. 15 E questo lo attesta anche lo Spirito Santo, quando, dopo aver detto: 16 “Ecco il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il SIGNORE, porro le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nella loro mente,” 17 Aggiunge: “E non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro opere illegali.” 18 Ora, quando i peccati sono stati perdonati, non c’è più bisogno di nessun sacrificio.

    19 Avendo dunque fratelli, acquisito la libertà di entrare nel Luogo Santo, per mezzo del sangue di Gesù, 20 per la via recentemente inaugurata per noi attraverso la cortina, cioè il suo corpo, 21 e avendo un così eccelso sacerdote sopra la casa di Dio, 22 accostiamoci di vero cuore, nella certezza della fede, con i cuori purificati dalla consapevolezza del male, con il corpo lavato mediante acqua pura, 23 mantenendoci senza vacillare nella speranza che professiamo, poiché colui che ha promesso è fedele. 24 Consideriamoci a vicenda, incitandoci all’amore e alle opere eccellenti, 25 non disertando le riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma piuttosto, esortiamoci gli uni gli altri mentre vediamo avvicinarsi il Giorno. 26 Poiché, se ci allontaniamo deliberatamente, dopo aver ricevuto piena conoscenza della verità, non rimane più nessun sacrificio per i peccati, 27 ma solo, l’attesa angosciosa del giudizio e l’ardore di un fuoco che divorerà i ribelli. 28 Chi ha trascurato la Legge di Mosè, viene giustiziato senza compassione sulla parola di due o tre testimoni. 29 Di quale più severa punizione, pensate che sarà ritenuto meritevole, colui che avrà disprezzato il dono dello Spirito e avrà oltraggiato il Figlio di Dio, considerando di poco valore il sangue del patto? 30 Certo, noi conosciamo colui che ha detto: “Mia è la vendetta, io darò la retribuzione, dice il SIGNORE”. E ancora: “il SIGNORE giudicherà il suo popolo”. 31 In questo caso c’è da aver timore di cadere nelle mani dell’Iddio vivente.

    32 Non dimenticate i primi giorni, nei quali, dopo essere stati illuminati, avete dovuto sopportare una grande e penosa lotta, 33 esposti pubblicamente ad insulti e tormenti, di persona o per essere stati solidali con coloro che venivano trattati in questo modo. 34 Avete mostrato compassione ai carcerati e con allegria avete accettato la confisca dei vostri beni, sapendo di essere in possesso di beni migliori e durevoli. 35 Non rinunciate dunque alla vostra libertà di parola, per la quale è riservata una grande ricompensa. 36 Avete bisogno di perseveranza, affinché, dopo aver fatto la volontà di Dio, possiate ottenere ciò che è stato promesso: 37 “Ancora un poco, veramente poco, e chi deve venire verrà, certamente non tarderà, 38 e il mio giusto vivrà a causa della fede, ma se torna indietro, la mia anima non si compiace in lui.” 39 Noi perciò non siamo di quelli che tornano indietro verso la distruzione, ma mediante la fede otteniamo la vita.

 

11    1 La fede è la convinzione che le cose sperate sono certe, e la prova evidente delle realtà che non si vedono. 2 Per averla posseduta, uomini dei tempi antichi furono approvati.

    3 Mediante la fede, noi comprendiamo che l’universo è stato formato per mezzo della Parola di Dio, cosicché, da ciò che non si vede, ha avuto origine quello che è visibile. 4 Per fede, Abele offrì a Dio un sacrificio di maggior valore di quello di Caino e grazie a tale fede fu giustificato, poiché Iddio mostrò di gradire le sue offerte, inoltre per la sua fede continua ad esserci d’esempio, benché sia morto. 5 A causa della sua fede, Enoc fu fatto scomparire da Dio affinché non vedesse la morte e non fu più trovato, comunque, prima della sua sparizione ricevette l’assicurazione che era stato approvato da Dio. 6 Perché senza fede, è impossibile essere approvati da Dio. Infatti, è necessario che chiunque si accosta a lui, creda che egli è e che è colui che dà la ricompensa a coloro che lo cercano. 7 Per fede, Noè avvertito divinamente, di avvenimenti fino allora mai visti, con rispettoso timore costruì un’arca per la salvezza della sua famiglia. Mediante la sua fede, condannò il mondo e per la medesima fede conseguì la giustificazione. 8 Per fede Abramo, quando fu chiamato ubbidì, partendo per un luogo che era destinato a ricevere in eredità, e partì, benché non sapesse dove andava. 9 Per fede, egli soggiornò nel paese della promessa come straniero, dimorando in tende con Isacco e Giacobbe eredi con lui della medesima promessa, 10 e rimase in attesa della città che ha reali fondamenta, della quale l’architetto e costruttore è Iddio. 11 Per la medesima fede, Sara, nonostante la sua età avanzata, ricevette il potere di concepire, infatti, ritenne fedele colui che le aveva fatto la promessa. 12 Per questa ragione, da uno solo e nell’impossibilità di trasmettere la vita, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e una moltitudine come la sabbia che è sulla riva del mare.

13 Conservando la fede, morirono tutti costoro, senza aver tuttavia ricevuto l’adempimento delle promesse, ma accettarono di vederle come da lontano, considerandosi come stranieri e residenti temporanei nel paese. 14 Infatti, coloro che si considerano in questo modo, dichiarano chiaramente che aspettano un paese loro proprio. 15 Se avessero pensato a quello da cui erano usciti, avrebbero potuto ritornarvi. 16 Ma essi, ne aspettano uno migliore, cioè quello celeste. Quindi Iddio non si vergogna di chiamarsi loro Dio, ed ha preparato per loro una città.

    17 Per fede, Abramo messo alla prova offrì Isacco, ed offriva l’unico figlio che aveva ricevuto le promesse, 18 del quale gli fu detto: “da Isacco sorgerà quella che sarà chiamata tua discendenza”. 19 Egli dedusse che Iddio poteva farlo risorgere anche dai morti, ed in maniera figurativa è così che lo ricuperò. 20 Per fede, Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù in merito a cose future. 21 Per fede, Giacobbe in punto di morte, rese omaggio appoggiato al suo bastone, e benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe. 22 Per fede, Giuseppe in fin di vita, facendo menzione all’esodo dei figli di Israele, diede disposizione riguardo alle sue ossa. 23 Per fede, Mosè appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché il bambino era bello, e non ebbero paura dell’editto del re. 24 Per fede, Mosè divenuto adulto, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia di Faraone 25 e piuttosto che godere del piacere temporaneo che gli avrebbe dato il restare nell’errore, scelse di essere maltrattato con il popolo di Dio. 26 E questo, perché stimava quale ricchezza maggiore dei tesori d’Egitto, il fatto di essere disprezzato quale scelto da Dio, teneva infatti, lo sguardo fisso alla ricompensa. 27 Per fede lasciò l’Egitto, non temendo l’ira del re, come vedendo colui che è invisibile, perseverò. 28 Per fede, preparò la pasqua e asperse il sangue, affinché lo sterminatore dei primogeniti, non toccasse quelli di Israele. 29 Per fede, attraversarono il mar Rosso come fosse terra asciutta, mentre gli egiziani che tentarono di fare lo stesso, ne furono inghiottiti. 30 Per fede, caddero le mura di Gerico, dopo che ne avevano fatto il giro per sette giorni. 31 Per fede, Raab la meretrice, non perì con gli increduli per aver accolto con benevolenza gli esploratori. 32 E che dirò ancora? Mi mancherebbe il tempo, se volessi parlare di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e dei Profeti, 33 uomini che per la loro fede, conquistarono regni, amministrarono la giustizia, videro realizzarsi delle promesse, chiusero la bocca ai leoni,  34 spensero la violenza del fuoco, scamparono al taglio della spada, da uno stato debole furono resi potenti, divennero valorosi in guerra, misero in fuga eserciti stranieri. 35 Alcune donne ricevettero mediante la risurrezione i loro morti. Altri poi, furono uccisi a bastonate e per ottenere una risurrezione migliore, non accettarono la liberazione mediante il compromesso. 36 Altri infine, subirono la loro prova mediante scherni e percosse, e non solo, ma furono incatenati ed imprigionati, 37 furono lapidati, segati a pezzi, sottoposti a tortura, morirono di spada, andarono erranti, coperti di pelli di pecora o di capra, privi di ogni cosa, nella tribolazione e maltrattati, 38 costretti a vagare per deserti e montagne, in grotte e caverne. Il mondo non era degno di loro!

    39 Eppure tutti questi, pur avendo ricevuto una così buona testimonianza a causa della loro fede, non conseguirono la promessa. 40 Essi non ne ottennero l’adempimento, poiché Iddio ne prestabilì una più eccellente, insieme a noi.

 

12    1 Anche noi dunque, circondati da una così grande schiera di testimoni, abbandoniamo quindi, tutto ciò che ci è di peso ed il peccato che facilmente ci avvince, per poter correre con perseveranza la corsa che ci è posta dinanzi, 2 tenendo lo sguardo fisso, sul principale e perfetto esempio di fede. Il quale, in cambio della gioia che gli fu posta dinanzi, sopportò una morte ignominiosa, non tenendo in conto la vergogna e si è seduto alla destra del trono di Dio. 3 Pensate attentamente dunque, a colui che ha sopportato una così grande ostilità da parte dei peccatori, e non vi lascerete abbattere né perdere d’animo. 4 Non avete ancora resistito fino in fondo nella vostra lotta contro il peccato 5 e già avete dimenticato l’esortazione rivolta a voi come figli: “Figlio mio, non disprezzare la disciplina del SIGNORE, e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui, 6 Perché il SIGNORE disciplina colui che ama e castiga duramente colui che riconosce come figlio”. 7 Dunque, sopportate pazientemente quando siete disciplinati, poiché Iddio vi tratta come figli. Qual è il padre che non disciplina il figlio? 8 Se siete esenti dalla disciplina, a cui tutti hanno diritto, vuol dire che non siete figli veri, ma illegittimi. 9 E non solo, ma se ai nostri padri umani, che ci hanno disciplinati, abbiamo mostrato rispetto, quanto più dobbiamo obbedienza al Padre della nostra vita spirituale. 10 Inoltre, i nostri padri ci disciplinarono secondo il loro criterio, per il breve tempo di questa vita, mentre Iddio ci disciplina per qualcosa di più, cioè per farci divenire partecipi della sua santità. 11 È vero che la disciplina, sul momento non è causa di gioia, ma bensì di tristezza, però in seguito produce, in coloro che la ricevono, il pacifico frutto della giustificazione. 12 Pertanto, rinvigorite le mani deboli e le ginocchia che vacillano, 13 e fate sentieri diritti per i vostri piedi, affinché il piede slogato non diventi cronico, ma anzi si sani.

    14 Cercate di essere pacifici con tutti e perseguite la purezza, senza la quale nessuno vedrà il Signore. 15 Vigilando che nessuno sottovaluti il generoso dono di Dio, affinché, non spunti fra di voi, nessuna radice velenosa e contaminante che causi grave difficoltà. 16 Non vi sia fra di voi, nessun impuro o profano come Esaù, che per un pasto vendette il suo diritto di primogenito. 17 E ricordate, che in seguito, quando volle ricevere la benedizione fu respinto, e non poté cambiare i fatti, nonostante lo richiedesse con lacrime.

    18 Ora voi, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile, né ad un fuoco ardente, né ad una oscura nube, né a fitte tenebre, né a tempesta, 19 né a squillo di tromba, né alle dichiarazioni di quella voce che quelli che la udivano, non la potevano sopportare e scongiurarono che non parlasse più, 20 in particolare perché era stato dato l’ordine: “Se anche una bestia tocca il monte deve essere lapidata”. 21 Lo spettacolo era così spaventevole che perfino Mosè disse: “Sono timoroso e tremante”. 22 Voi invece, vi siete accostati al monte Sion, alla città dell’Iddio vivente che è la Gerusalemme celeste, all’intera assemblea di miriadi di angeli, 23 alla congregazione dei primogeniti iscritti nei cieli, a Dio giudice di tutti, agli spiriti dei giustificati resi perfetti, 24 a Gesù mediatore di un nuovo testamento o patto, e al sangue di aspersione che parla in modo più eloquente di quello di Abele.

    25 Guardatevi perciò, di non opporre resistenza a Colui che vi parla, perché se quelli, non trovarono scampo resistendo a colui che dichiarava decreti sulla terra, molto meno lo troveremo noi, se volteremo le spalle a colui che parla dai cieli. 26 La sua voce infatti, scosse allora la terra, ma ora fa questa promessa, dicendo: “Ancora una volta io scuoterò, non solo la terra, ma anche il cielo”. 27 Ora l’espressione: “Ancora una volta...”, significa che le cose scosse sono rimosse, come cose ormai giunte alla loro fine. 28 Quindi, poiché riceviamo in eredità un regno, che non può essere scosso, mostriamo gratitudine, affinché, possiamo rendere un sacro servizio gradito a Dio, con rispetto e riverente timore, ricordando che Iddio è un fuoco consumante.

 

13    1 Perseverate nell’amore fraterno, 2 non trascurando l’ospitalità, poiché alcuni praticandola, senza rendersene conto ospitarono degli angeli. 3 Ricordatevi di coloro che sono in carcere, come se foste incarcerati insieme a loro. Ricordatevi di quelli che soffrono il male, ricordando che anche voi siete in un corpo mortale. 4 Il matrimonio sia rispettato da tutti, e la relazione sessuale sia mantenuta pura, perché Iddio giudicherà i fornicatori e gli adulteri. 5 Non siate amanti del denaro, ma siate contenti di quello che avete, perché Iddio stesso ha promesso: “Io non ti lascerò e non ti abbandonerò”. 6 Così possiamo dire con fiducia: “il SIGNORE è il mio aiuto, non avrò paura, cosa mi può fare l’uomo?” 7 Ricordatevi di coloro che presiedono, i quali vi annunciarono la parola di Dio, considerando attentamente il loro modo di vivere, imitate la loro fede.

    8 Poiché, Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre, 9 non siate sviati da storie ed insegnamenti diversi. È necessario che la coscienza morale sia resa stabile, mediante il generoso dono, e non mediante offerte che non hanno mai recato giovamento a coloro che seguirono questa disposizione. 10 Noi, abbiamo un altare dal quale non hanno diritto di mangiare quelli che servono nel tabernacolo. 11 I corpi degli animali il cui sangue era portato nel Santo dal sommo sacerdote, venivano bruciati fuori dell’accampamento. 12 Per questo, anche Gesù volendo purificare col suo sangue il popolo, soffrì fuori della porta. 13 Usciamo dunque anche noi fuori del campo e andiamo verso di lui, condividendo la sua stessa umiliazione, 14 perché noi, non abbiamo quaggiù una dimora permanente, ma aspettiamo quella futura. 15 Per mezzo di lui offriamo di continuo a Dio un sacrificio di lode, cioè il frutto delle labbra per far conoscere il suo nome. 16 Non dimenticate di fare il bene e di condividere con gli altri, perché Iddio si compiace di tali offerte. 17 Siate obbedienti e sottomessi a coloro che vi presiedono, poiché essi vigilano sulle vostre vite come chi ne deve rendere conto, affinché, servano con gioia, e non sospirando, questo sarebbe dannoso per voi.

    18 Pregate per noi, nonostante che siamo convinti di avere la coscienza a posto, perché siamo decisi a mantenere una buona condotta, 19 vi chiedo con insistenza di pregare per me, affinché vi sia restituito al più presto. 20 L’Iddio della pace, che ha fatto tornare dai morti, colui che mediante il sangue di un testamento o patto eterno, divenne il grande pastore delle pecore, il nostro signore Gesù, 21 vi renda capaci di ogni opera buona e vi conceda di fare la sua volontà, di modo che facciate ciò che gli è gradito mediante Cristo Gesù.

    All’Iddio della pace sia la gloria per i secoli dei secoli, così sia.

    22 Fratelli, vi esorto ad accogliere benevolmente queste esortazioni che vi ho scritto in maniera concisa. 23 Vi informo che il nostro fratello Timoteo è stato messo in libertà, e se arriva presto verrò da voi insieme a lui. 24 Saluto coloro che presiedono fra di voi e tutti i santi. Quelli che sono in Italia vi salutano. 25 Il divino favore sia con tutti voi.