PRIMA
AI CORINTI
1 1 Paolo, chiamato per volontà
di Dio ad essere apostolo di Gesù Cristo, ed il fratello Sostene, 2 alla
congregazione di Dio che è in Corinto. A voi che siete stati separati, insieme a
Cristo Gesù, per essere santi, unitamente a tutti coloro che in ogni luogo
invocano il nome di Gesù Cristo, Signore nostro e loro.
3 Abbiate favore e pace da
Dio nostro Padre e dal signore Gesù Cristo.
4 Continuo a ringraziare Dio
riguardo a voi, per il generoso dono che vi è stato elargito tramite Gesù
Cristo, 5 mediante Lui siete stati arricchiti in ogni cosa, sia in conoscenza
che nella maniera di esprimervi, 6 e la testimonianza circa il Cristo è stata
resa stabile fra di voi, 7 cosicché non siete inferiori a nessuno, mentre state
aspettando il giorno della sua rivelazione. 8 Iddio vi renderà stabili fino alla
fine affinché siate irreprensibili in quel giorno, 9 perché è fedele colui
mediante il quale foste chiamati ad essere partecipi con suo figlio, Gesù Cristo
nostro signore.
10 Ora vi esorto fratelli,
per il nome del nostro signore Gesù Cristo, ad essere concordi in quello che
dite, affinché non vi siano divisioni e sia restaurata fra di voi l’unità di
opinione e il modo di intendere le cose. 11 Poiché fratelli miei, mi è stato
riferito da quelli della famiglia di Cloe che esistono fra di voi dei dissensi.
12 Intendo riferirmi al fatto che qualcuno di voi dice: “Io sono di Paolo” , un
altro: “Io sono di Apollo” , oppure: “di Cefa” , e un altro ancora: “Io sono di
Cristo”. 13 Cristo è forse stato diviso?
È forse Paolo è stato messo al palo per voi? O siete stati battezzati nel
nome di Paolo? 14 Sono grato di non aver battezzato nessuno di voi ad eccezione
di Crispo e Gaio, 15 cosicché nessuno può dire che è stato battezzato nel mio
nome. 16 È vero, battezzai anche la famiglia di Stefano, ma degli altri non so
se battezzai alcuno. 17 Comunque Cristo non mi inviò a battezzare, ma a
proclamare la buona notizia, e non mediante discorsi filosofici, per non
sminuire il significato del sacrificio di Cristo.
18 Parlare del
sacrificio, è considerato una assurdità da coloro che periscono, ma da noi che
siamo salvati una mostra della potenza di Dio. 19 Come è scritto: “renderò senza
valore la sapienza dei filosofi e annullerò l’intendimento degli intellettuali”.
20 Dov’è il filosofo? Dov’è il letterato? Dov’è il mondano oratore sopraffino?
Non ha forse Iddio resa senza valore la filosofia del mondo? 21 Poiché, siccome
il mondo con la propria filosofia, non ha conosciuto Dio, egli secondo la sua
sapienza, mediante quello che viene considerato assurdo, cioè la proclamazione,
ha ritenuto bene salvare quelli che credono. 22 Mentre i Giudei chiedono prove e
i Greci cercano filosofia, 23 noi proclamiamo il sacrificio di Cristo, per i
Giudei causa d’inciampo e per le nazioni una assurdità, 24 ma per coloro che
sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza divina e sapienza divina.
25 Cosicché, ciò che Dio considera semplice, è troppo elevato per la sapienza
umana e ciò che Dio considera debole è fuori della portata del potere
dell’uomo.
26 Considerate la vostra chiamata fratelli, in mezzo a voi non ci sono molti sapienti secondo il mondo, né molti potenti, né molti di nobile nascita, 27 ma Iddio ha scelto ciò che il mondo considera assurdo per confondere i sapienti e ha scelto le cose che il mondo considera debolezze per confondere i potenti. 28 Inoltre Iddio ha scelto le cose che per il mondo non contano o non hanno valore, per ridurre a nulla le cose considerate di valore, 29 affinché nessuno possa vantarsi dinanzi a lui. 30 Poiché è per mezzo di lui che voi siete uniti a Cristo, il quale per volontà di Dio è diventato per noi: sapienza, giustificazione, santificazione e redenzione, affinché come è scritto: “Chi si vanta si vanti nel SIGNORE”.
2 1 Quando venni da voi,
fratelli, non vi annunciai le dichiarazioni divine con eloquenti discorsi
filosofici. 2 Fui determinato a non farvi conoscere nient’altro che Cristo Gesù
ed il suo sacrificio. 3 E venni da voi con umiltà, con rispettoso timore e con
ansietà, 4 e i miei discorsi e la mia predicazione, non furono ispirati dalla
filosofia mondana, ma sostenuti dalla manifestazione dello Spirito e dalla sua
potenza, 5 affinché, la vostra fede fosse fondata, non sulla filosofia umana, ma
sulla potenza di Dio. 6 A persone mature, parliamo, sì di sapienza, ma di una
sapienza che non è di questo mondo, né dei suoi governanti che saranno ridotti a
nulla, 7 ma parliamo della sapienza divina che fu nascosta come un sacro segreto
che Iddio stabilì fin dal principio per la nostra gloria. 8 Nessuno dei
governanti di questo mondo l’ha conosciuta, perché se l’avessero conosciuta, non
avrebbero messo al palo il glorioso Signore. 9 Perché, come è scritto: “Occhio
non ha veduto, orecchio non ha udito, né sono state concepite nel cuore
dell’uomo le cose che Iddio ha preparate per coloro che lo amano”. 10 Ma a noi,
Iddio le ha rivelate mediante lo Spirito, perché lo Spirito conosce tutte le
cose di Dio, anche le più profonde. 11 Infatti, chi è che conosce le cose del
mondo se non l’uomo che è immerso nello spirito del mondo? Similmente, le cose
di Dio, non sono conosciute da nessuno, eccetto che dal suo Spirito. 12 Ora noi,
non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma quello che procede da Dio,
affinché conosciamo le cose che gratuitamente ci ha dato.
13 Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla filosofia umana, ma con quello insegnatoci dallo Spirito, esprimendo cose spirituali con termini spirituali. 14 Comunque l’uomo che non è spirituale, non prende in considerazione quello che viene dallo Spirito di Dio, poiché va esaminato spiritualmente, dato che lo considera assurdo, non lo accetta. 15 Mentre che l’uomo spirituale prende in considerazione ogni cosa, e così non rischia di trovarsi sotto un giudizio avverso. 16 È scritto: “Chi può conoscere i pensieri del SIGNORE, chi li può comprendere?” Noi, che abbiamo acquisito il modo di pensare del Cristo.
3 1 Purtroppo fratelli, fino ad
ora non ho potuto parlarvi come a persone spirituali, ma come a persone ancora
legate ai valori di questo mondo, come a dei bambini in Cristo. 2 Vi diedi da
bere del latte, non del cibo solido, perché non lo avreste assimilato, anzi,
neppure ora lo potreste assimilare, 3 poiché siete ancora legati ai valori di
questo mondo. Infatti, dal momento che ci sono fra voi gelosie e contese, non
siete come le persone di questo mondo? 4 Quando dite: “Io sono di Paolo”; o “Io
sono di Apollo”, non dimostrate di essere come quelli del mondo? 5 Ma, cos’è mai
Apollo? O cos’è Paolo? Dei ministri, ciascuno nella misura che il Signore gli ha
concesso e mediante i quali diveniste credenti. 6 È vero che io ho piantato e
Apollo ha innaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere! 7 Ora, non è importante né
chi pianta, né chi innaffia, ma Dio che fa crescere. 8 E non c’è differenza fra
chi pianta e chi innaffia, comunque, ciascuno riceverà individualmente la
ricompensa per il proprio lavoro. 9 Noi siamo collaboratori di Dio, mentre voi
siete il coltivato campo di Dio, coloro che Dio edifica spiritualmente. 10
Secondo l’incarico che generosamente mi fu concesso da Dio, io come prudente
architetto ho gettato il fondamento e un altro vi costruisce sopra. 11 Ciascuno
però, faccia attenzione, non solo a come costruisce, ma a non gettare un
fondamento differente di quello già posto, cioè Gesù il Cristo. 12 Inoltre se
sopra questo fondamento, si edifica con oro, argento, pietre preziose, legno
fieno o paglia, 13 l’opera di ciascuno sarà messa in luce nel giorno della
prova, giorno che si manifesterà col fuoco. 14 Se l’opera che uno costruì sul
fondamento resisterà, riceverà la ricompensa, 15 ma se sarà bruciata, la
perderà. Tuttavia chi si salverà, sarà come attraverso il
fuoco.
16 Non sapete che voi siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio dimora in voi? 17 Ora, se qualcuno vuol distruggere il tempio di Dio, Iddio distruggerà lui, poiché il tempio di Dio è santo. 18 Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno di voi crede di essere saggio perché conosce la filosofia mondana, si consideri ignorante, così avrà l’opportunità di divenire veramente saggio. 19 Perché Iddio considera vana la sapienza di questo mondo. Infatti è scritto: “Egli fa inciampare i saggi nella loro stessa sapienza.” 20 E ancora: “Il SIGNORE conosce i ragionamenti dei saggi e sa che sono vani.” 21 Quindi, nessuno cerchi la gloria negli uomini, 22 perché tutto appartiene a voi, sia Paolo, sia Apollo, sia Cefa, sia il mondo, sia la vita che la morte, sia le cose presenti che le future, tutto è vostro; 23 mentre voi appartenete a Cristo e Cristo a Dio.
4 1 Considerateci piuttosto
come uomini, aiutanti di Cristo nell’amministrare le divine rivelazioni. 2 Ora,
quello che viene richiesto dagli amministratori, è che ciascuno sia trovato
fedele. 3 Per questo, a me non importa di essere giudicato da voi o da un
prematuro giorno del giudizio stabilito dagli uomini, anzi, neppure esamino me
stesso, 4 perché, anche se mi
sembra di non avere nessuna colpa, non per questo sono giustificato, poiché chi
deve giudicarmi è il Signore. 5 Non vogliate perciò giudicare nulla prima del
tempo stabilito, cioè, prima della venuta del Signore. È Lui che metterà in luce
i segreti nascosti e renderà manifeste le vere motivazioni, allora chi riceverà
l’approvazione la riceverà da Dio. 6 Cosi fratelli, ho applicato a modo di
esempio questo ragionamento a me stesso e ad Apollo per vostro beneficio,
affinché impariate da noi il principio di non andare oltre ciò che è scritto,
affinché nessuno si senta superiore agli altri. 7 Poiché, cos’è che ti distingue
da un altro? Oppure, che cosa hai tu che non ricevesti? Allora, se lo hai
ricevuto, perché te ne vanti come se non l’avessi ricevuto? 8 Ma ora già vi
sentite soddisfatti! Già vi credete ricchi e pensate di regnare senza di noi!
Magari foste giunti a regnare, cosi anche noi potremmo regnare con voi!
9 Ritengo che Iddio, abbia
messo noi apostoli all’ultimo posto, come i condannati a morte siamo esposti
come in uno spettacolo per il mondo, sia per gli angeli che per gli uomini. 10
Siamo considerati ignoranti a causa di Cristo, ma voi sapienti in Cristo; noi
siamo considerati deboli, ma voi forti; voi avete una buona reputazione, ma noi
siamo disprezzati. 11 Fino ad ora soffriamo la fame e la sete, siamo scarsamente
vestiti, siamo percossi e senza fissa dimora, 12 ci affatichiamo lavorando con
le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, perseveriamo; 13
calunniati, sopportiamo; siamo diventati ciò che il mondo respinge; ciò che
tutti cercano di evitare.
14 Vi scrivo queste cose, non per farvi arrossire, ma per ammonirvi come miei figli diletti. 15 Anche se aveste diecimila tutori in Cristo, tuttavia non avete molti padri. Poiché sono io che mediante la buona notizia vi ho generati in Cristo. 16 Vi esorto dunque a divenire miei imitatori! 17 Per questa ragione vi invio Timoteo, mio figlio diletto e fedele nella congregazione del Signore. Egli richiamerà alla vostra memoria, gli insegnamenti di Cristo che vi ho trasmesso, gli stessi che insegno in ogni congregazione. 18 Alcuni si sono gonfiati di orgoglio, come se io non dovessi più venire da voi. 19 Ma io verrò presto, se è volontà del Signore e mi renderò conto di persona, non per quello che dicono, ma per ciò che veramente sanno fare, 20 perché il regno di Dio, non consiste in parole, ma in fatti. 21 Cosa desiderate? Debbo venire da voi con la verga o con un atteggiamento amorevole e gentile?
5 1 Si dice, che esiste fra di
voi un caso di adulterio, e così grave, che non si riscontra neppure fra le
persone delle nazioni. E cioè, un tale convive con la moglie di suo padre. 2 E
voi siete gonfi di orgoglio, invece di fare cordoglio e rimuovere di mezzo a
voi, colui che ha commesso tale azione? 3 Per quanto mi riguarda, benché lontano
da voi fisicamente, ma presente con il mio pensiero, ho già giudicato colui che
ha commesso tale azione, 4 quindi nel nome del nostro signore Gesù, tenendo in
conto la mia decisione, radunati insieme, mediante il potere che il signore Gesù
ci ha dato, 5 abbandonatelo, come un avversario, alla sua rovinosa immoralità,
in maniera che la sua attitudine cambi prima del giorno del Signore. 6 No è
certo una cosa eccellente la vostra vanagloria. Non sapete che un po’ di lievito
fa fermentare tutta la massa? 7 Purificatevi dal vecchio fermento al fine di
essere una massa nuova, perché dovete essere come azzimi, poiché Cristo, la
nostra Pasqua, è già stato sacrificato. 8 Celebriamo dunque la festa, non con il
vecchio fermento, né con lievito di malizia e attitudine malvagia, ma con pani
non fermentati di sincerità e verità.
9 Vi scrissi nella mia lettera, di non aver nulla a che fare con i fornicatori, 10 non mi riferivo però ai fornicatori di questo mondo, né agli avidi, né a coloro che praticano l’estorsione, né agli idolatri, altrimenti dovreste uscire dal mondo. 11 Ma vi ho scritto di non aver nulla a che fare, con chi si dice fratello, ed è fornicatore, avido, idolatra, calunniatore, ubriacone, praticante l’estorsione, con una tal persona non dovete neppure mangiare insieme. 12 Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non giudicate voi quelli di dentro? 13 Quelli di fuori li giudicherà Iddio. Voi separate dalla comunità colui che ha una attitudine malvagia.
6 1 Vi è fra di voi qualcuno
che quando ha una lite con un altro, osa appellarsi al giudizio di persone
ingiuste, anziché dei santi? 2 Forse non sapete che i santi giudicheranno il
mondo? E se è da voi che il mondo sarà giudicato, vi sentite incapaci di
giudicare cose di poca importanza? 3 Non sapete che giudicheremo gli angeli?
Tanto più le cose di questa vita!
4 Quando avete da risolvere
dei litigi per delle cose materiali, prendete per giudici persone senza autorità
nella congregazione? 5 Possibile che fra di voi non ci sia neppure un uomo
saggio che sappia fare da arbitro fra fratello e fratello? Vi dico questo per
farvi vergognare! 6 Perché un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello,
e ciò dinanzi agli increduli! 7 Comunque è una sconfitta, il solo fatto che ci
siano fra di voi dei litigi. Perché non subite piuttosto qualche torto? Perché
non vi lasciate piuttosto defraudare? 8 Al contrario, siete voi che fate torto e
defraudate i vostri fratelli. 9 Non sapete, che gli ingiusti non erediteranno il
regno di Dio? Attenti a non essere sviati, perché, né fornicatori, né idolatri,
né adulteri, 10 né effeminati, né quelli che giacciono con maschi, né avidi, né
ladri, né ubriaconi, né calunniatori, né coloro che praticano l’estorsione,
erediteranno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni di voi, ma siete stati
lavati, siete stati purificati e siete stati giustificati nel nome del signore
Gesù mediante lo Spirito del nostro Dio.
12 Tutto mi è permesso, ma non tutto è utile. Tutto mi è lecito, ma non lascerò che nessuna cosa abbia potere su di me. 13 “Il cibo è per il ventre e il ventre per il cibo, e Iddio renderà inutile, questi e quello”. Ma il corpo, non è per la fornicazione, bensì per il Signore e il Signore per il corpo. 14 Iddio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. 15 Non sapete che i vostri corpi sono membra del Cristo? Prenderò dunque le membra del Cristo per farne membra di una prostituta? Non sia mai! 16 Non sapete forse, che chi si unisce ad una prostituta diviene un solo corpo con lei? È detto infatti: “I due diverranno una solo corpo”. 17 Ma chi si unisce al Signore, diviene un solo spirito con lui. 18 Quindi, allontanatevi dalla fornicazione! Qualsiasi peccato che l’uomo può commettere, è fuori del suo corpo, ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19 Forse non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo, che avete ricevuto da Dio? Non appartenete a voi stessi, 20 perché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.
7 1 Riguardo alle domande, per
le quali mi avete scritto, è meglio per l’uomo rimanere celibe. 2 Tuttavia per
evitare il pericolo della fornicazione, ognuno abbia la propria moglie, e ogni
donna il proprio marito. 3 Il marito renda alla moglie il debito coniugale, e lo
stesso faccia la moglie con il marito. 4 La moglie non è padrona del proprio
corpo, ma il marito. E così pure il marito non è padrone del proprio corpo, ma
la moglie. 5 Perciò, non privatevi l’uno dell’altro, se non di comune accordo
per dedicarvi alla preghiera, però poi ritornate insieme, affinché Satana non vi
tenti nei momenti di passione. 6 Questo però, ve lo dico per concessione, non
per comando. 7 Certo vorrei che tutti gli uomini fossero come me, ma ognuno ha
da Dio la sua particolare attitudine, chi in un modo e chi in un altro. 8 Ora
alle persone non sposate e alle vedove, raccomando di rimanere come sono io
perché ciò è buono per loro, 9 ma se non sanno vivere in continenza, si sposino,
perché è meglio sposarsi che ardere di passione.
10 Agli sposati, do queste
istruzioni, (non io, ma il Signore): che la moglie non si separi dal marito, 11
ma qualora decidesse separarsi, rimanga senza sposarsi, oppure si riconcili con
il marito; e il marito non lasci la moglie. 12 Per gli altri casi dico, (io, non
il Signore): se un fratello ha una moglie non credente e questa è contenta di
vivere con lui, non la lasci. 13 E se una donna ha un marito non credente che è
contento di dimorare con lei, non lo lasci. 14 Infatti, il marito incredulo,
viene considerato puro a causa della moglie, e la moglie non credente, viene
considerata pura a causa del fratello; altrimenti i vostri figli sarebbero
impuri, mentre così sono considerati puri. 15 Può separarsi solo nel caso che
sia il non credente che lo voglia, perché in questa circostanza, il fratello o
la sorella restano liberi. Iddio ci ha chiamati per vivere in pace. 16 Comunque
moglie, che ne sai tu se potrai salvare tuo marito? E pure tu marito, che ne sai tu se
potrai salvare tua moglie?
17 Nel resto dei casi, il
Signore ha predisposto che ciascuno rimanga nella condizione che si trovava
quando Iddio lo chiamò. Questo è ciò che dispongo in tutte le congregazioni. 18
Qualcuno è stato chiamato essendo circonciso? Non cerchi di sembrare
incirconciso! Un altro è stato chiamato essendo incirconciso? Non si faccia
circoncidere! 19 Poiché né la circoncisione, né la incirconcisione contano
nulla, quello che conta, è l’osservanza dei comandamenti di Dio. 20 Perciò,
ciascuno rimanga nella condizione in cui era quando fu chiamato. 21 Fosti
chiamato nella condizione di schiavitù? Non te ne preoccupare. Ma se hai
l’opportunità di diventare libero, approfitta dell’occasione! 22 Perché, colui
che è stato chiamato dal Signore in condizione di schiavitù, è considerato
liberto, affrancato dal Signore. Similmente, chi è stato chiamato da libero, è
un subordinato del Cristo. 23 Siete stati riscattati a caro prezzo, non divenite
schiavi degli uomini! 24 Ciascuno fratelli, rimanga davanti a Dio nella
condizione in cui era quando fu chiamato.
25 In quanto ai non sposati,
non ho nessun comando da parte del Signore, ma do il mio parere, trovandomi
nella posizione di uno che è considerato degno di fiducia, per misericordia del
Signore. 26 Io credo che a motivo dell’imminente persecuzione, sia bene per
l’uomo rimanere nella condizione in cui si trova. 27 Sei tu legato ad una
moglie? Non cercare di rompere questo legame! Non hai una moglie? Smetti di
cercarla! 28 Però se ti sposi non commetti nessun peccato, e se una giovane
prende marito non commette nessun peccato. Comunque, costoro esperimenteranno
tribolazioni nella vita, ed io vorrei risparmiarvele.
29
Inoltre vi dico fratelli, che il tempo rimasto è breve. D’ora innanzi, quelli
che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; 30 quelli che fanno cordoglio,
come se non piangessero; quelli che sono contenti, come se non lo fossero;
quelli che comprano, come se non possedessero; 31 Quelli che usano le cose di
questo mondo, come se non ne godessero: poiché la scena di questo mondo sta per
cambiare! 32 Io vorrei che foste senza nessuna ansietà. Chi non è sposato si
preoccupa delle cose del Signore, e di come possa avere la sua approvazione. 33
Mentre chi è sposato si preoccupa delle cose di questa vita e di come possa far
piacere a sua moglie, quindi i suoi interessi sono divisi. 34 Nella stessa
maniera, la donna e la giovane non sposate si preoccupano delle cose del
Signore, per essere pure sia fisicamente che spiritualmente; la donna sposata
invece si preoccupa delle cose di questa vita, e di come guadagnare
l’approvazione di suo marito. 35 Comunque, vi suggerisco questo per il vostro
bene, non per imporvi delle restrizioni, ma piuttosto per indirizzarvi a ciò che
è degno e che vi tiene uniti al Signore senza distrazione. 36 Ma poi se qualcuno
pensa di fare una cosa indecorosa verso la propria fidanzata in quanto essa sta
passando il fiore dell’età, ed esiste una promessa, faccia come vuole, egli non
commette nessun peccato, si sposino. 37 Però se uno non è legato da nessuna
promessa, e possiede il controllo sulla propria volontà, e ha determinato nel
suo cuore di rimanere celibe, fa bene. 38 In conclusione, chi si sposa fa bene,
e chi non si sposa fa meglio.
39 E poi, la moglie è vincolata a suo marito finché egli vive, ma se il marito muore, è libera di sposare chi vuole, ma solo nella congregazione del Signore. 40 Tuttavia, secondo la mia opinione, essa sarà più felice se rimane vedova, e credo di avere anch’io lo Spirito di Dio.
8 1 Riguardo alle carni
sacrificate agli idoli, tutti pensiamo di sapere come comportarci, comunque,
credere di sapere rende superbi, mentre l’amore fa crescere. 2 Se qualcuno crede
di sapere tutto, in realtà, non sa neppure come si apprende. 3 Invece chi ama Dio apprende
da lui.
4 Riguardo dunque al
cibarsi delle carni sacrificate agli idoli, prima di tutto, dobbiamo sapere che
gli idoli del mondo non sono nulla, e che non esiste nessun dio eccetto uno
solo. 5 In realtà, anche se vi sono i cosiddetti dei, sia in cielo che sulla
terra, e difatti, ci sono molti dei e molti signori, 6 per noi c’è un solo Dio,
il Padre, da cui provengono tutte le cose, noi compresi; e un solo signore, Gesù
il Cristo, per mezzo del quale furono create tutte le cose, noi
compresi.
7 Purtroppo, non tutti hanno
il corretto discernimento. Alcuni per la consuetudine avuta finora con l’idolo,
se mangiano le carni, ancora le considerano come carni sacrificate all’idolo, e
la loro coscienza che è debole resta contaminata. 8 Ora non è certo un cibo che
ci renderà graditi a Dio, se noi non ne mangiamo, non perdiamo nulla, e se ne
mangiamo non ne abbiamo nessun vantaggio. 9 Badate però che questa vostra
libertà, non diventi una pietra d’inciampo per i deboli. 10 Se infatti qualcuno
vede te, che dici di aver conoscenza, giacere ad un pasto nel tempio di un
idolo, la coscienza di colui che è debole non lo indurrà a mangiare le carni che
sono sacrificate agli idoli? 11 E
così, per causa della tua conoscenza, perisce colui che è debole, un fratello
per il quale Cristo è morto! 12 Peccando in tal modo contro i fratelli e ferendo
la loro debole coscienza, voi in realtà peccate contro il Cristo. 13 In
conclusione, se un cibo fa inciampare il mio fratello, non mangerò mai più
carne, alfine di non far inciampare il mio fratello.
9 1 Non sono forse una persona
libera e un apostolo? Non ho forse visto il nostro signore Gesù? Non siete forse
voi il frutto del mio lavoro per il Signore? 2 Anche se qualcuno non mi
considera apostolo, in tutti i casi lo sono per voi. Sì, voi siete la prova
vivente che conferma il mio apostolato nella congregazione del Signore. 3 Questi
sono gli argomenti della mia difesa contro coloro che mi criticano. 4 Non
abbiamo forse il diritto di mangiare e bere? 5 Non abbiamo il diritto di
condurre con noi una sorella come sposa, come gli altri apostoli, i fratelli del
Signore e Cefa? 6 O siamo soltanto io e Barnaba a non avere il diritto di
astenerci dal lavoro materiale? 7 Chi è che fa’ il servizio militare a proprie
spese? Chi è che pianta una vigna e non ne mangia il frutto? O chi è che pascola
un gregge e non si nutra del latte? 8 Io non dico queste cose da un punto di
vista umano, è la stessa Legge che lo stabilisce. 9 Infatti nella Legge di Mosè
è scritto: “Non mettere la museruola al bue che trebbia.” Forse Dio si preoccupa
dei buoi, 10 o queste cose furono scritte per noi? Sì, furono scritte proprio
per noi! Poiché colui che ara, deve arare con la speranza di partecipare, e
colui che trebbia deve farlo con la speranza di avere la sua parte. 11 Ora, se
noi abbiamo seminato fra di voi beni spirituali, è forse gran cosa se
raccogliamo beni materiali? 12 E se altri godono di questo diritto su di voi,
perché non noi? Tuttavia noi non abbiamo fatto uso di questo diritto, ma anzi,
sopportiamo qualsiasi cosa per non creare nessun ostacolo alla buona notizia del
Cristo. 13 Non sapete che gli addetti ai servizi sacri vivono delle provviste
del tempio, e che i ministri dell’altare, hanno una parte delle cose offerte
sull’altare? 14 Come pure quelli che annunciano la buona notizia, il Signore ha
ordinato che vivano della buona notizia. 15 Io però, non mi sono mai valso di
nessuno di questi diritti, e se scrivo questo, non è con fine che si faccia così
nei miei riguardi. Preferisco piuttosto morire prima che qualcuno renda vana la
mia ragione di gioia. 16 Se proclamo la buona notizia, non è per me un merito,
ma un dovere, guai a me se non la proclamassi! 17 Ne avrei un merito se la
proclamassi di mia iniziativa, ma non lo faccio di mia iniziativa, perché mi è
stata affidata una gestione. 18 Qual è dunque il merito? Quello di proclamare
gratuitamente la buona notizia, senza avvalermi dei diritti che essa mi
conferisce.19 Nonostante sia libero, mi sono reso servitore di tutti per
guadagnare un maggior numero di persone. 20 Mi sono messo nei panni sia dei
Giudei per guadagnare i Giudei, che di coloro che osservano la Legge per
guadagnare quelli sotto la Legge, benché io non sia sotto la Legge. 21 Anche con
coloro che sono senza legge mi sono messo nei loro panni per guadagnarne quelli
senza legge, nonostante io non sia senza la legge di Dio, anzi sono sotto la
legge del Cristo. 22 Mi sono messo nei panni dei deboli per guadagnare i deboli,
mi sono messo nei panni di chiunque per guadagnare qualcuno. 23 Tutto questo lo
faccio a favore della buona notizia, al fine di condividerla con
altri.
24 Non sapete che i corridori nello stadio, benché tutti corrano, solo uno conquista il premio? Correte anche voi in modo da conquistarlo! 25 Ogni atleta si sottopone ad una rigida disciplina per guadagnare un premio corruttibile, mentre noi uno incorruttibile. 26 Quindi io corro, ma non senza scopo. Dirigo i miei colpi in modo tale da non colpire l’aria. 27 Anzi, mi sottopongo ad una dura disciplina, dominando i miei sensi, perché non succeda, che dopo aver predicato agli altri, venga io stesso squalificato.
10 1 Desidero che sappiate
fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube e tutti attraversarono
il mare, 2 quindi tutti furono battezzati tramite Mosè, nella nube e nel mare. 3
Tutti si nutrirono dello stesso cibo spirituale 4 e tutti bevvero la stessa
bevanda spirituale. Bevevano infatti da una roccia spirituale che li
accompagnava, questa roccia rappresentava il Cristo. 5 Comunque la maggior parte
di loro non piacque a Dio poiché furono abbattuti nel
deserto.
6 Queste cose avvennero per
servire come esempi a noi, affinché non desideriamo cose dannose come essi le
desiderarono. 7 E affinché non diventiate idolatri come alcuni di loro, come è
scritto: “Il popolo sedette per mangiare e bere e poi si alzò per la festa
idolatra.” 8 Né abbandoniamoci alla fornicazione come fornicarono alcuni di
loro, tanto che in un sol giorno ne morirono ventitremila. 9 Né mettiamo alla
prova il Cristo, come fecero alcuni di loro per cadere vittime dei serpenti. 10
Non siate sempre insoddisfatti, come quelli che furono distrutti dallo
sterminatore. 11 Tutte queste cose, comunque, accaddero a loro, per servire da
esempio e sono state scritte per servire di avvertimento a quelli di noi sui
quali è giunta la fine dei tempi. 12 Quindi, colui che crede di stare in piedi,
stia attento a non cadere! 13 Nessuna prova fino ad ora vi ha colti, eccetto ciò
che è comune all’umanità. Comunque, Dio è fedele e non permetterà che siate
provati oltre le vostre forze, egli vi darà la forza per sopportare la prova,
indicandovi la via d’uscita.
14 Miei cari, fuggite
l’idolatria. 15 Parlo a persone intelligenti, giudicate da voi stessi quello che
dico: 16 il calice di benedizione che noi benediciamo, non è forse una
partecipazione al sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse una
comunione con il corpo di Cristo? 17 E poiché non vi è che un solo pane, noi pur
essendo molti, facciamo parte di un solo corpo, perché tutti partecipiamo al
medesimo pane. 18 Fate caso a ciò che si verifica in Israele, coloro che
mangiano una parte di ciò che è stato sacrificato, non sono forse in comunione
con l’altare? 19 Cosa intendo dire? Che la carne sacrificata agli idoli o il
medesimo idolo, hanno qualche importanza? 20 No! Ma intendo dire, che le cose
che le nazioni sacrificano, le sacrificano in realtà ai demoni e non a Dio, ed
io non voglio che voi abbiate nessuna relazione con i demoni. 21 Non potete bere
il calice del Signore e il calice dei demoni, e non potete partecipare alla
mensa del Signore e alla mensa dei demoni. 22 O vogliamo provocare la gelosia
del Signore? Non siamo certo più potenti di lui, non vi
pare?
23 Ogni cosa è lecita, ma non
tutto è utile, ogni cosa è lecita, ma non tutto edifica. 24 Nessuno cerchi il
proprio interesse, ma piuttosto quello altrui. 25 Tutta la carne che si vende
nel mercato mangiatela pure, senza fare domande per problemi di coscienza, 26
perché: “Del SIGNORE è la terra e tutto ciò che essa contiene.”
27 Se poi un non credente vi invita e desiderate accettare, mangiate di tutto quello che vi viene posto davanti, senza farvi problemi per motivo di coscienza. 28 Ma se qualcuno vi dicesse: “Questa è cosa sacrificata agli idoli,” allora non ne mangiate, per riguardo a colui che vi ha avvertito e per riguardo alla sua coscienza. 29 Alla coscienza, non tua ma dell’altro. E allora, perché la mia libertà dovrebbe essere sottoposta al giudizio della coscienza altrui? 30 Oppure, se partecipo alla mensa con rendimento di grazie, perché dovrei essere biasimato per cose di cui ho reso grazie? 31 Perché, sia che mangiate, sia che beviate o facciate qualsiasi altra cosa, dovete fare tutto alla gloria di Dio, 32 senza dare motivo per inciampare né ai Giudei, né ai Greci, né alla congregazione di Dio. 33 Comportatevi come me che cerco di compiacere tutti in ogni cosa, senza cercare il mio vantaggio, ma piuttosto quello degli altri, affinché possano conseguire la salvezza.
11 1 Mentre vi esorto a divenire miei imitatori,
come anch’io lo sono del Cristo, 2 vi lodo, perché vi ricordate di me in ogni
occasione e conservate tale e quale l’insegnamento che vi ho trasmesso. 3
Comunque, desidero che ricordiate che il capo di ogni uomo è il Cristo, il capo
della donna è l’uomo e il capo di Cristo è Dio. 4 Se un uomo prega o profetizza
con il capo coperto, manca di rispetto al proprio capo, 5 mentre che una donna
manca di rispetto al proprio capo, se prega o profetizza con il capo scoperto,
poiché è come se si fosse tagliata i capelli. 6 Quindi, se una donna non vuole
coprirsi il capo, allora si faccia tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna
tagliarsi i capelli o radersi il capo, allora si copra.
7 L’uomo non deve
coprirsi il capo perché è immagine e gloria di Dio, mentre la donna è gloria
dell’uomo. 8 Infatti l’uomo, non ebbe origine dalla donna, ma la donna
dall’uomo. 9 Né l’uomo fu creato per la donna, ma bensì la donna per l’uomo. 10
Quindi la donna deve portare sul capo un segno della sua dipendenza a causa
degli angeli. 11 Tuttavia nella congregazione del Signore, né la donna è senza
l’uomo, né l’uomo è senza la donna. 12 Poiché come la donna fu tratta dall’uomo,
così l’uomo nasce dalla donna, mentre tutte le cose provengono da Dio. 13
Comunque, giudicate voi stessi: è appropriato che una donna pregi Iddio con il
capo scoperto? 14 Non è la natura stessa ad insegnarvi che è indecoroso per
l’uomo portare i capelli lunghi? 15 Mentre i capelli lunghi sono un onore per la
donna, perché le sono stati dati come copricapo. 16 Se poi qualcuno ha il
desiderio di suscitare discussioni, sia noi che le congregazioni di Dio, non
abbiamo questa abitudine.
17 Ora mentre vi do queste
istruzioni, non posso lodarvi, perché vi riunite non per divenire migliori, ma
peggiori. 18 In primo luogo, vengo a sapere che quando vi radunate nella
congregazione vi sono fra voi delle divisioni, e in parte lo credo. 19 È
necessario che sorgano delle eresie fra di voi, affinché coloro che sono
approvati siano resi manifesti. 20 Quando vi radunate insieme, quello che fate,
non è il partecipare alla cena del Signore. 21 Perché quando vi mettete a
tavola, ciascuno si affretta a consumare le proprie provviste, cosicché, mentre
uno patisce la fame, un altro è sazio. 22 Non avete forse le vostre case per
mangiare e bere? O volete far vergognare coloro che non hanno nulla e gettare il
disprezzo sulla congregazione di Dio? Cosa posso dirvi? Devo forse lodarvi? No!
In questo caso non vi loderò! 23 Io vi ho trasmesso quello che ho ricevuto dal
Signore, e cioè, che il Signore la notte in cui fu consegnato, prese un pane 24
e dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: “Questo significa il mio corpo che è
dato a vostro favore, fate questo in memoria di me.” 25 Similmente dopo aver
cenato, prese anche il calice dicendo: “Questo calice, significa il nuovo patto
in virtù del mio sangue, ogni volta che ne bevete, sarà in memoria di me.” 26 Or
dunque, tutte le volte che mangiate questo pane e bevete il calice, ricordate la
morte del Signore finché egli arrivi. 27 Cosicché, chi mangia del pane e beve
del calice, non trovandosi nella condizione appropriata, avrà commesso un’offesa
contro il corpo ed il sangue del Signore. 28 Ciascuno pertanto, faccia prima un
esame di coscienza e quindi mangi del pane e beva del calice. 29 Perché chi
mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se considera di poco
valore il corpo. 30 Per questo che fra di voi ci sono molti deboli e
scoraggiati, mentre alcuni sono inattivi. 31 Però se ci sentiamo a posto con la
coscienza non saremmo giudicati, 32 comunque se il Signore ci giudica è per
correggerci e quindi non essere rigettati con il mondo. 33 In conclusione
fratelli miei, quando vi radunate per mangiare, aspettatevi gli uni gli altri.
34 E se qualcuno ha fame, mangi a casa sua, affinché non vi raduniate per
attirare su di voi un giudizio sfavorevole.
In quanto alle altre cose le
sistemerò alla mia venuta.
12 1 Riguardo alla guida dello
Spirito, fratelli, voglio che non abbiate dubbi. 2 Sapete bene che quando
facevate parte delle nazioni che non conoscono Dio, seguivate gli idoli muti, ed
eravate guidati dallo stato emozionale suscitato dalle circostanze. 3 Ma vi
assicuro, che nessuno parlando sotto la guida dello Spirito di Dio può dire:
“Gesù è anatema”, e nessuno può dire: “Gesù è il Signore”, se non sotto la guida
dello Spirito Santo.
4 Vi sono poi varietà
di doni, ma uno solo è lo Spirito. 5 Vi sono differenti ministeri, comunque vi è
un solo Signore. 6 Vi sono varietà di opere potenti, ma un medesimo Iddio, il
quale opera poderosamente, ovunque e in tutti. 7 In
ciascuno, lo Spirito si manifesta in modo diverso per l’utilità comune. 8
Per esempio: ad uno è data una maniera sapiente di esprimersi, mentre ad un
altro, per mezzo dello stesso Spirito, un linguaggio colto; 9 ad uno gli
argomenti per sostenere la fede, e ad un altro il dono di guarigioni, sempre
mediante il medesimo Spirito; 10 ad uno il dono di fare opere potenti, ad un
altro il dono di profezia; ad uno il saper interpretare le espressioni ispirate,
ad un altro il parlare diverse lingue. 11 Però tutte queste cose le opera
l’unico e il medesimo Spirito, distribuendole rispettivamente a ciascuno come
vuole.
12 Come il corpo, pur essendo
uno ha molte membra e tutte le membra pur essendo molte formano un solo corpo,
così è anche il Cristo. 13 Noi, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi,
siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo. 14 Ora,
dato che il corpo non è formato da un solo membro, ma da molte, 15 se il piede
dicesse: “Poiché non sono mano, non sono parte del corpo”, non per questo non
farebbe più parte del corpo. 16 E se l’orecchio dicesse: “poiché io non sono
occhio, non sono parte del corpo”, non per questo non sarebbe più parte del
corpo. 17 Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l’udito? E se fosse tutto
udito, dove sarebbe l’olfatto? 18 Iddio ha disposto le membra nel corpo come gli
è piaciuto. 19 Se tutto fosse un solo membro, dove sarebbe il corpo? 20 Invece
molte sono le membra, mentre uno solo è il corpo. 21 L’occhio non può dire alla
mano: “Non ho bisogno di te”, né la testa ai piedi: “Non ho bisogno di voi”. 22
Anzi, le membra che sembrano essere le più deboli, sono le più necessarie. 23
Quelle parti del corpo che sembrano essere le meno decorose, le circondiamo di
maggior rispetto, e quelle meno nobili le trattiamo con maggior riguardo, 24
mentre quelle nobili non ne hanno bisogno. Iddio ha disposto il corpo in modo da
dare maggior onore alle membra che ne mancano, 25 di modo che non vi fosse
disunione nel corpo, ma affinché le varie membra avessero cura le une delle
altre. 26 Cosicché, se un membro soffre, tutti gli altri soffrono con lui, e se
un membro è lodato, tutte le altre si rallegrano con lui.
27 Voi siete il corpo di
Cristo, e individualmente sue membra. 28 Perciò Iddio ha posto nella
congregazione in primo luogo gli apostoli, in secondo luogo i profeti, in terzo
luogo i maestri, poi coloro che hanno il dono di fare opere potenti, quindi
coloro che operano guarigioni, poi gli assistenti e quelli che hanno capacità
per dirigere, e quindi coloro che parlano diverse lingue. 29 Non tutti sono
apostoli, né profeti. Non tutti sono maestri, né tutti fanno opere potenti. 30
Non tutti operano guarigioni, né tutti parlano diverse lingue e né tutti le
interpretano, non vi pare?
31 Voi aspirate con zelo ai doni più edificanti.
13 1 Ora vi mostrerò una via che
è la via per eccellenza.
Se anche
parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, sarei come un
pezzo di rame dal suono sordo o un cembalo stridente. 2 Se avessi il dono della
profezia e conoscessi tutti i sacri segreti e tutta la scienza, se avessi una
fede così grande da trasportare le montagne, ma non possiedo amore, non conto
proprio nulla. 3 E se anche distribuissi tutti i miei averi e offrissi persino
me stesso, mi potrei vantare, ma senza amore non ne avrei alcun
profitto.
4 L’amore è clemente e benigno, l’amore non è invidioso, l’amore non si vanta, non è arrogante, 5 non si comporta in modo indecente, non cerca il proprio interesse, non si irrita, non tiene conto del male ricevuto. 6 Non gioisce dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. 7 Non è sospettoso, ma fiducioso, sopporta ogni cosa, perdona ogni cosa. 8 L’amore non avrà mai fine. Le profezie passeranno, le lingue cesseranno e le rivelazioni finiranno, 9 perché, ora conosciamo solo in parte e di conseguenza ciò che proclamiamo è incompleto, 10 ma quando la nostra conoscenza sarà completa tutto questo terminerà. 11 Quando ero bambino, parlavo, pensavo e ragionavo come tale. Poi divenuto uomo, ho eliminato il comportamento del bambino. 12 Ora vediamo con contorni vaghi, come per mezzo di uno specchio di metallo, ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in modo parziale, ma allora conoscerò in modo perfetto e completo. 13 Comunque, tre cose restano immutabili, fede, speranza e amore, e la più grande di tutte è l’amore.
14 1 Cercate pure di ottenere i
doni spirituali, in particolare quello di profezia, ma prima di tutto promuovete
l’amore. 2 Poiché chi parla con il dono delle lingue, dichiara mediante lo
Spirito il divino sacro segreto, ma la maggioranza non viene edificata perché
non lo comprende. 3 Invece chi profetizza, si rivolge a tutti per la loro
edificazione, esortazione e conforto. 4 Chi parla con il dono delle lingue,
incoraggia se stesso, ma chi profetizza edifica la congregazione. 5 Sarei ben
lieto che tutti parlaste diverse lingue, ma preferisco che abbiate il dono della
profezia. Il dono di profezia è superiore a quello di parlare lingue, a meno che
non vi sia chi interpreta, così che la congregazione sia edificata. 6 Infatti
fratelli, se venissi da voi parlando in un’altra lingua, non vi sarei di nessun
profitto, a meno che tramite la mia parola non vi giungesse una rivelazione, una
informazione, qualche profezia o qualche insegnamento. 7 Nello stesso modo,
degli strumenti come il flauto o l’arpa, se non producono note differenti, come
si saprà cosa stanno suonando? 8 oppure se la tromba emette un suono confuso,
chi si preparerà per la battaglia? 9 E così anche voi, se parlate in una lingua
incomprensibile, come si potrà comprendere ciò che state dicendo? Sarà come
parlare al vento! 10 Nel mondo esistono moltissime parole diverse, e nessuna
parola è senza significato, 11 ma se io non conosco il significato delle parole,
per colui che parla sono uno straniero, ed egli sarà uno straniero per me. 12
Così anche voi che cercate zelantemente i doni dello Spirito, cercate di
abbondare in quelli che servono per l’edificazione della congregazione. 13
Perciò chi ha il dono delle lingue, preghi di poter interpretare. 14 Poiché se
prego in un’altra lingua, lo Spirito che è in me prega, ma la mia mente resta
inattiva. Che farò dunque? 15 Pregherò mosso per lo Spirito, ma cercherò di
intendere ciò che dico; canterò salmi mosso per lo Spirito, ma cercando di
comprendere ciò che canto. 16 Pertanto, se tu offri lodi a Dio, mosso per lo
Spirito, come può colui che ode dire amen al tuo rendimento di grazie, se non
intende quello che dici? 17 Tu puoi fare un eccellente ringraziamento, ma senza
edificare colui che ode. 18 Io ringrazio Iddio perché parlo in altre lingue più
di tutti voi, 19 ma nella congregazione, preferisco dire cinque parole
comprensibili per istruire altri, che diecimila parole in un’altra lingua. 20
Fratelli, siate saggi e non come fanciulli. Siate bambini, solo in quanto alla
malizia, ma come uomini maturi date il giusto valore alle cose. 21 Nella Legge è
scritto: “Con altre lingue e con labbra di stranieri io parlerò a questo popolo,
e neppur così mi ascolteranno, dice il SIGNORE.” 22 Quindi il dono delle lingue
non è un segno per i credenti, ma per gli increduli; mentre la profezia non è
per gli increduli, ma per i credenti. 23 Se per esempio, tutta la congregazione
è radunata e tutti parlano in altre lingue, ed entra un profano, non dirà che
siete pazzi? 24 Se invece tutti profetizzano ed entra un non credente o un
profano, riflettendo su ciò che ascolta, 25 si esaminerà interiormente e
comprenderà di essere un peccatore, si umilierà e adorerà Dio, proclamando che
Dio è veramente in mezzo a voi.
26 Dunque fratelli, come si
deve procedere? Quando vi riunite, c’è chi ha da cantare un cantico, chi un
ammaestramento o ha una rivelazione, chi un discorso in un’altra lingua e chi lo
interpreta; tutto deve farsi con il fine di edificare. 27 Se ci sono alcuni che
parlano in lingue, parlino due o al massimo tre, ed uno dopo l’altro, comunque
ci sia chi interpreta. 28 Ma se manca l’interprete, non parlino alla
congregazione, quello che devono dire, rimanga fra se stessi e Dio. 29 In quanto
ai profeti, parlino due o tre e gli altri spieghino il significato di ciò che
viene detto. 30 Se uno di coloro che stanno seduti riceve una rivelazione, chi
sta parlando gli dia la parola. 31 Tuttavia, ad uno ad uno, tutti potete
intervenire per parlare delle cose di Dio, di modo che tutti possano acquisire
esperienza ed essere incoraggiati. 32 I profeti devono tenere sotto controllo il
loro desiderio di esprimersi, 33 perché Dio non è un Dio di disordine, ma di
pace.
34 Come di costume in tutte
le congregazioni dei santi, le donne stiano in silenzio nella congregazione,
perché non è concesso loro di parlare, ma siano obbedienti come dice anche la
Legge. 35 Se desiderano essere informate su qualche cosa, lo chiedano a casa ai
loro mariti, perché è inopportuno che una donna faccia domande nella
congregazione.
36 Ora chiedo: “È proceduta
da voi la Parola di Dio, o l’avete solo ricevuta?” 37 Perciò chi ritiene di
essere un profeta o una persona spirituale, deve riconoscere che quanto scrivo
procede dal Signore. 38 Ma se non lo vuole riconoscere, rimanga nella sua
ignoranza. 39 Or dunque fratelli, aspirate al dono della profezia, mentre non
impedite di parlare con il dono delle lingue. 40 Ma tutto sia disposto con
ordine e decoro.
15 1 Fratelli voglio farvi
ricordare, che ciò vi ho annunciato come buona notizia, che ascoltaste e nella
quale perseverate, 2 vi permetterà di essere salvati; a condizione però che vi
atteniate ad essa, così come ve la dichiarai. Altrimenti avreste creduto invano!
3 Vi ho dunque trasmesso tra le cose principali, ciò che io stesso ho ricevuto,
e cioè, che in adempimento delle scritture, Cristo morì per i nostri peccati 4 e
che dopo essere stato sepolto risuscitò il terzo giorno. 5 Fu visto da Cefa e
quindi dai dodici. 6 In seguito fu visto pure da più di cinquecento fratelli in
una sola volta, e anche se alcuni di loro sono morti, la maggioranza sono ancora
in vita. 7 Dopo essere stato visto, sia da Giacomo che da tutti gli apostoli, 8
per ultimo apparve pure a me, uno che non meriterebbe essere in vita. 9 Io sono
infatti, il più insignificante degli apostoli, non sarei degno di essere
chiamato apostolo, perché ho perseguitato la congregazione di Dio. 10 Ma per
favore di Dio, io sono quello che sono, e il favore che mi ha mostrato non è
stato invano, perché ho lavorato più di tutti loro, non per merito mio, ma per
il favore che ho ricevuto. 11 In conclusione, questo è quello che tanto io, che
loro predichiamo e che voi avete creduto.
12 Ora se si predica che
Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni di voi dicono che non vi è
risurrezione dei morti? 13 Ma se non esiste la risurrezione dei morti, allora
neppure Cristo è stato risuscitato! 14 E se Cristo non è stato risuscitato,
allora sia la nostra predicazione, che la nostra fede sono senza significato. 15
Inoltre, se è vero che non esiste la risurrezione dei morti, noi saremmo
considerati falsi testimoni di Dio, per aver dichiarato che Dio ha risuscitato
Cristo. 16 E se i morti non risorgono, allora, neanche Cristo è risorto. 17 Se
poi non è stato risuscitato, inutile è la vostra fede, e voi siete ancora
immersi nei vostri peccati. 18 Inoltre, coloro che sono morti uniti a Cristo
sono perduti. 19 Se poi, abbiamo riposto la nostra speranza in Cristo solo per
questa vita, siamo da compiangere più chiunque.
20 Ma invece, Cristo è
risuscitato dai morti, primizia di quelli che dormono nella morte. 21 Poiché, se
la morte venne a causa di un uomo, anche la risurrezione dei morti viene per
mezzo di un uomo; 22 e come tutti muoiono a causa di Adamo, tutti torneranno a
rivivere mediante Cristo. 23 Ciascuno però secondo l’ordine stabilito: Cristo la
primizia, in seguito, quando egli ritorna, coloro che appartengono al Cristo, 24
in seguito tutti gli altri. Quindi egli riconsegnerà il regno a Dio e Padre,
dopo che avrà distrutto ogni governo, autorità e potere, 25 poiché egli deve
regnare fino a che tutti i nemici siano posti sotto i suoi piedi. 26 L’ultimo
nemico ad essere distrutto sarà la morte, 27 allora, tutte le cose saranno
sottoposte sotto i suoi piedi, però quando dice che: “ha sottoposto tutte le
cose....”, è evidente, che colui che gliele sottopone è escluso. 28 E quando
tutte le cose gli saranno state sottoposte, egli, il figlio stesso, si
sottoporrà a colui che gli sottopose tutte le cose, affinché Iddio sia tutto per
tutti.
29 Altrimenti cosa faranno
coloro che si fanno battezzare a favore dei morti. Se i morti non risorgono,
perché si farebbero battezzare per loro? 30 E perché noi ci esponiamo ai
pericoli continuamente? 31 Ogni giorno io sono esposto alla morte, come è vero,
che sono fiero di voi al cospetto di Cristo Gesù nostro signore. 32 Se fosse
soltanto per ragioni umane che io ho combattuto contro le belve in Efeso, che
beneficio ne avrei? Se i morti non risorgono, allora mangiamo e beviamo, perché
domani morremo! 33 Non lasciatevi ingannare, le cattive compagnie corrompono i
buoni costumi morali. 34 Ritornate in voi stessi, come si conviene, e non
peccate. Purtroppo, alcuni dimostrano di non conoscere affatto Dio, dico questo
per farvi vergognare.
35 Tuttavia qualcuno farà la
domanda: “Come saranno destati i morti? E con quale corpo torneranno?” 36
Insensato! Da quello che tu semini, non germoglia la vita se prima non muore. 37
E quello che tu semini, non è lo stesso corpo che nascerà. Per esempio, ad un
semplice chicco di grano o di qualche altro seme, 38 Iddio gli da il corpo che
ha prestabilito, a ciascun seme il proprio corpo. 39 Inoltre, non ogni corpo è
della medesima carne, una è quella del genere umano, ed un’altra è quella delle
bestie, una è quella degli uccelli, ed un’altra è quella dei pesci. 40 Vi sono
poi corpi celesti e corpi terrestri, però uno è lo splendore dei corpi celesti,
e un altro quello dei corpi terrestri. 41 Uno è lo splendore del sole, un altro
quello della luna, ed un altro ancora quello delle stelle. Inoltre, lo splendore
di una stella differisce da quello di un’altra. 42 Lo stesso avviene con la
risurrezione dei morti. Si semina corruttibile e risorge incorruttibile, 43 si
semina nel disonore ed è destato glorioso, si semina debole e risorge potente,
44 si semina un corpo fisico ed è destato un corpo spirituale. Se esiste un
corpo fisico ne esiste pure uno spirituale. 45 Infatti è scritto: “Il primo
Adamo fu fatto anima vivente,” mentre l’ultimo Adamo spirito datore di vita. 46
Non vi fu prima lo spirituale, ma il fisico, in seguito quello spirituale. 47 Il
primo uomo fu tratto dalla terra ed è terrestre, il secondo uomo viene dal
cielo. 48 Così come è il terrestre, tali saranno anche i terrestri, e così come
è il celeste, tali saranno pure i celesti. 49 E come abbiamo portato l’immagine
del terrestre, così porteremo pure l’immagine del celeste. 50 Comunque dico
questo fratelli, carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò
che è corruttibile può ereditare l’incorruttibilità.
51 Ecco, ora vi dico un sacro
segreto: non tutti ci addormenteremo nella morte, ma tutti saremo trasformati,
52 in un istante, un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. La tromba
suonerà, e i morti risorgeranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 53 È
necessario infatti, che questo che è corruttibile rivesta l’incorruttibilità, e
questo che è mortale rivesta la immortalità. 54 Or quando, questo che è
corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità, e questo che è mortale
l’immortalità, allora sarà compiuta la parola che fu scritta: “La morte è stata
inghiottita per sempre.” 55 “Morte dov’è la tua vittoria? Morte dov’è il tuo
pungiglione?” 56 Il pungiglione che produce la morte è il peccato, e la forza
del peccato è nella Legge.
57 Sia ringraziato Iddio che
ci dà la vittoria mediante il nostro signore Gesù Cristo! 58 Per questo miei
fratelli diletti, mantenetevi saldi ed irremovibili, avendo sempre molto da fare
nell’opera del Signore, essendo consapevoli che il vostro lavoro per il Signore
non è inutile.
16 1 Per quanto riguarda la
colletta a favore dei santi, fate anche voi come ho disposto per le
congregazioni della Galazia: 2 ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta
da parte quello che è riuscito a risparmiare, secondo le sue possibilità,
cosicché non si debbano fare collette all’ultimo momento, quando io arrivo. 3 E
quando arriverò, manderò, accompagnati da una mia lettera, coloro che voi avrete
scelto a Gerusalemme per portare il vostro dono. 4 E se sarà necessario che ci
vada anch’io, allora andremo insieme.
5 Verrò passando per la
Macedonia, 6 infatti, per venire da voi la devo attraversare, ed è probabile che
mi fermi e che rimanga con voi tutto l’inverno, dopo di che mi accompagnerete
per dove andrò. 7 Non desidero vedervi solo di passaggio, ma spero di
trascorrere un po’ di tempo con voi, se il Signore lo permetterà. 8 Rimarrò in
Efeso fino alla Pentecoste, 9 perché mi si è presentata una grande opportunità,
anche se gli oppositori sono molti. 10 Quando arriverà Timoteo, procurate che
non si trovi a disagio fra di voi, perché lavora con me nell’opera del Signore,
11 nessuno dunque gli manchi di rispetto. Aiutatelo a proseguire, affinché senza
problemi, mi raggiunga, perché io e i fratelli lo stiamo aspettando. 12 Quanto
poi al fratello Apollo, l’ho esortato ripetutamente affinché venisse da voi con
i fratelli, ma non era disposto a venire ora, verrà appena gli sarà
possibile.
13 Siate vigilanti, saldi
nella fede, comportatevi da uomini maturi, siate forti. 14 Fate ogni cosa con
amore.
15 Ancora una raccomandazione
fratelli, voi conoscete la famiglia di Stefano, sapete che fu la prima
dell’Acaia e che sono dedicati al servizio dei santi, 16 quindi, vi esorto ad
essere subordinati sia a loro che a quanti collaborano e si affaticano con loro.
17 Mi sto rallegrando della presenza di Stefano, di Fortunato e di Acaico, i
quali hanno riempito il vuoto lasciato da voi. 18 Essi hanno rianimato il mio
spirito e rianimeranno pure il vostro, sappiate apprezzare tali
persone.
19 Le congregazioni dell’Asia vi salutano. Vi salutano molto in armonia al Signore Aquila e Priscilla insieme alla congregazione che si riunisce nella loro casa. 20 Vi salutano tutti i fratelli. Salutatevi l’un l’altro con un santo bacio. 21 Il saluto è di mia mano, di Paolo. 22 Se qualcuno non ama il Signore sia maledetto. Vieni presto o Signore!
23
Il favore del Signore sia con voi. Il mio amore sia con tutti voi che siete
uniti a Cristo Gesù.