Magdalen P64

Frammenti del vangelo di Matteo

(Anno ~ 50 d.C.)

Il Magdalen P64 è costituito da tre piccoli frammenti di un codice di papiro, sono scritti su entrambi i lati e sono stati identificati come versetti del capitolo 26 di Matteo. Nel 1901 vennero acquistati  a Luxor in Egitto dall’egittologo Charles Bousfield Huleatt , il quale ne fece per primo la identificazione e li presentò al Magdalene College di Oxford.

A parte le prime datazioni, nel 1995 il papirologo tedesco Carsten Peter Thiede datò questi frammenti costituenti il P64 fra il 35 ed il 70 d.C. (1) Questa datazione prova che il vangelo di Matteo è molto antico, in accordo con le testimonianze patristiche, e che è stato scritto immediatamente dopo la morte di Gesù.

Per datare questi frammenti, Thiede ha seguito un criterio paleografico standard, egli ha confrontato lo stile di scrittura dei frammenti con quello di altri papiri di datazione certa, come un papiro datato ritrovato a Ossirico che assomiglia come una “goccia d'acqua” al P64, i papiri trovati ad Ercolano che ebbero lo stop archeologico a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e quelli di Qumram che ebbero uno stop archeologico nel 68 - 70 d.C. data confermata mediante l’esame del Carbonio 14 eseguito sul materiale rinvenuto nelle grotte, quando le dimensioni del reperto lo ha reso possibile.

Comunque date le piccole dimensioni dei frammenti P64, non è possibile questo tipo di prova e nemmeno si può usare la spettrometria di massa con acceleratore, poiché occorrono almeno 25 mg di materiale e certi frammenti di papiro andrebbero distrutti. Thiede si è avvalso inoltre di strumenti della tecnologia moderna come la microscopia elettronica.

La conclusione di questi confronti, secondo Thiede, è che i frammenti P64 sono del   secolo  d.C.  più o meno verso il  50  d.C.  (prima  della  guerra  giudaica del 70 d.C.), pochissimi anni dopo la morte di Gesù.

Questi frammenti sono scritti in greco, e poiché le notizie storiche ci dicono che il vangelo di Matteo è stato scritto originariamente in aramaico, la datazione sostenuta da Thiede viene ad affermare che la sua traduzione in greco avvenne a pochissima distanza di tempo.

 

(1)  (Vedi C.P. Thiede, Papyrus Magdalen Greek 17 (Gregory-Aland P64). A Reappraisal,
     ZPE 105,1995, 13-20, pl. IX.)

[Carsten Peter Thiede (Berlino, 8 agosto 1952 - Paderborn, 14 dicembre 2004) storico tedesco, nonché papirologo e studioso di letteratura di fama internazionale. Ha insegnato nelle Università di Oxford, Londra e Ginevra e infine alla Staatsunabhangigen Theologischen Hochschule (Istituto indipendente di Teologia) di Basilea. È stato membro del Centro di Studi Tedeschi della Facoltà di Storia della Ben Gurion University of the Negev, a Beer-Sheva (Israele)].  


Identificazione dei frammenti

 

Frammento 1

Identificazione con Matteo 26:7-8

Testo greco:

7 προσλθεν ατ γυν χουσα λßαστρον µρου ßαρυτµου κα κατχεεν π τς κεφαλς ατο νακειµνου.

8 δντες δ ο µαθητα γανκτησαν λγοντες, Ες τ πλεια ατη.

Testo Italiano:

“7 venne a lui una donna che aveva un vaso di alabastro pieno d'olio profumato di gran valore e lo versò sul capo di lui, egli era adagiato a tavola.

8  Essi vedendo ciò si indignarono e dissero: «Perché questo spreco?»”.

 

Frammento 2

Identificazione con Matteo 26::14..15

Testo greco:

14 Ττε πορευθες ες τν δδεκα, λεγµενος οδας σκαριτης, πρς τος ρχιερες 

15 επεν, Τ θλετ µοι δοναι κγ µν παραδσω ατν; ο δ στησαν ατ τρικοντα ργρια”.

Testo Italiano:

“14 Allora uno dei dodici, che si chiamava Giuda Iscariota, essendo andato dai capi sacerdoti,

15 e disse loro: «Che cosa siete disposti a darmi, se io ve lo consegno?» Ed essi gli fissarono trenta sicli d'argento”.

 

Frammento 3

Identificazione con Matteo 26:10

Testo greco: “γνος δ ησος επεν ατος, Τ κπους παρχετε τ γυναικ ργον γρ καλν ργσατο ες µ·.

Testo Italiano:

“10 Ma Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché infastidite questa donna? Ha compiuto una buona azione per me”.


Senza alcuna variante rispetto al testo di Eberhard Nestle e Kurt Aland.

 

Manoscritti citati